Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Madonna del Conforto L’allarme del vescovo Bassetti «Il nuovo terremoto è la crisi».

«Un nuovo terremoto sta facendo tremare Arezzo: è quello della crisi economica». Il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, monsignor Gualtiero Bassetti, ha lanciato l’allarme occupazione e famiglie al termine della funzione mariana che è seguita alla celebrazione solenne delle 10.30 della festa della Madonna del Conforto. Nella cappella del duomo di Arezzo che ospita l’immagine sacra, il Pastore ha mostrato una piccola riproduzione della Madonna del Conforto che aveva al collo durante la Messa e che gli è stata regalata da un gruppo di orafi. «Mi hanno chiesto di pregare per tutti i lavoratori della nostra terra e per tutte le famiglie che sono toccate in modo sensibile dalla crisi – ha detto monsignor Bassetti -. Affidiamo alla Madonna le preoccupazioni della nostra gente insieme alle loro speranze».Il tema della crisi è stato affrontato anche dall’arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, neo presidente della Conferenza episcopale toscana, nell’omelia della celebrazione delle 10.30 che ha presieduto. «Poche volte nella storia l’umanità ha tanto sentito come oggi bisogno di speranza, stretti tra le nebbie di una congiuntura economica in cui la mancanza di etica nella finanza sta facendo pagare prezzi alti ai più deboli, sgomenti di fronte ai tanti episodi di feroce violenza che insanguinano le nostre città, schiacciati da un progresso che offre strumenti sempre più efficaci – anche nel dare prospettive più lunghe alla stessa esistenza -, ma che non siamo capaci di orientare in senso veramente umano per difetto di coscienza».Per l’intera giornata di domenica un fiume ininterrotto di fedeli è salito verso la Cattedrale per inginocchiarsi di fronte alla terracotta invetriata della Vergine che nel 1796 si illuminò in una taverna della città e liberò Arezzo dal terremoto. È stato stimato che 70mila persone siano entrate nella cappella della Madonna del Conforto. Alla celebrazione solenne del mattino hanno assistito in 4mila. La Messa è stata concelebrata – oltre che da monsignor Bassetti – anche da monsignor Luciano Giovannetti, vescovo di Fiesole, da monsignor Franco Agostinelli, vescovo di Grosseto, da monsignor Italo Castellani, arcivescovo di Lucca, da monsignor Massoud Massoud, vescovo di Laodicea in Siria (e responsabile del movimento dei Focolari in Siria), da monsignor Vasco Bertelli, vescovo emerito di Volterra, e da monsignor Bernardo Gremoli, vescovo emerito del Vicariato apostolico d’Arabia. Una celebrazione in cui sono stati ricordati anche i dieci anni di episcopato di monsignor Bassetti nella diocesi di Arezzo-Corona-Sansepolcro. L’anniversario è stato sottolineato anche dall’arcivescovo Betori che nell’omelia ha detto al vescovo: «Voglio rinnovare intensi sentimenti di affettuosa fraternità e ringraziarlo per il sostegno che mi offre in questi miei primi passi di vescovo in terra toscana».Nel pomeriggio, alle 17, sono stati celebrati i secondi Vespri nella cappella – animati dalla comunità del Seminario – che hanno preceduto la Messa solenne delle 18 presieduta dal vescovo. Nell’omelia monsignor Bassetti ha citato i «mali» di oggi: «La corruzione dei costumi, l’impudicizia, la disgregazione delle famiglie che è uno dei terremoti peggiori, la grave crisi economica che è strutturale, il rifiuto della vita, la perdita del senso della vita specie nei più giovani, l’abbandono della preghiera, della pratica dei sacramenti e particolarmente l’indifferenza nei confronti del Signore». Durante la celebrazione è stato letto il rescritto con cui la Penitenzieria apostolica, a nome di Benedetto XVI, ha concesso le indulgenze plenarie connesse al vincolo di speciale unione spirituale tra la Basilica papale di Santa Maria Maggiore a Roma e la cappella della Madonna del Conforto. Nel saluto conclusivo il vescovo ha ringraziato tutti coloro che hanno prestato servizio per la festa e ha riservato parole calorose al parroco della Cattedrale, monsignor Alvaro Bardelli, al cerimoniere della Cattedrale, don Gianni Zanchi, e all’emittente Telesandomenico.di Giacomo Gambassi