Arezzo - Cortona - Sansepolcro

I 40 anni dell’«Humanae vitae» Medici a confronto ad Arezzo.

Era il 25 luglio 1968, festa di San Giacomo apostolo, quando Paolo VI firmava l’enciclica Humanae vitae. Un documento che lo scorso luglio il direttore dell’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, ha definito «segno di contraddizione» perché «respingeva la contraccezione con metodi artificiali» e andava «contro l’edonismo e le politiche di pianificazione familiare, spesso imposte ai Paesi poveri da quelli più ricchi». Appena pubblicata, l’enciclica sollevò un’opposizione senza precedenti all’interno della stessa Chiesa cattolica. Il cardinale Joseph Ratzinger scrisse nel 1995 che «raramente un testo della storia recente del magistero è divenuto tanto un segno di contraddizione come questa enciclica, che Paolo VI ha scritto a partire da una decisione profondamente sofferta». La Humanae vitae è coerente con le importanti novità conciliari sul concetto di matrimonio e indica nei metodi naturali le vie per la regolazione della natalità.In quest’ottica si inserisce il seminario di studi che si tiene sabato 4 aprile nell’auditorium dell’ospedale San Donato di Arezzo dal titolo La procreazione responsabile a 40 anni dall'”Humanae Vitae”: il cammino della scienza e della cultura. Ad organizzarlo la diocesi, l’associazione «Casa Betlemme», l’Associazione medici cattolici, «Scienza & vita», il Movimento per la vita, gli uffici diocesani per la pastorale familiare, l’Ufficio scuola della diocesi, il Centro di pastorale giovanile e l’associazione «Metodo Billings Toscana» con la Asl8 di Arezzo e l’Istituto scientifico internazionale «Paolo VI» dell’Università del Sacro Cuore.Scopo del seminario è quello di fornire le conoscenze di base, sia in ambito sanitario sia educativo, per consentire la diffusione di un’informazione corretta e scientifica sui moderni metodi per la regolazione naturale della fertilità nel contesto della procreazione responsabile e della salute riproduttiva, anche alla luce di quel bagaglio di valori umani di cui i metodi naturali sono portatori. In particolare l’attenzione è rivolta al metodo dell’ovulazione Billings che offre alla coppia l’opportunità di una scelta libera e consapevole sia nel rinviare sia nel ricercare il concepimento, oltre a suggerire precocemente accertamenti diagnostici all’insorgere di alterazioni asintomatiche.I lavori si apriranno alle 9 e saranno introdotti da Marco Rossi, presidente dei Medici cattolici di Arezzo. Poi spazio ai saluti di del vescovo monsignor Gualtiero Bassetti, Monica Calamai, direttore generale della Asl8, Giuseppe Cariti, direttore di ostetricia e ginecologia ad Arezzo, Franco Lelli, direttore di ostetricia e ginecologia nell’ospedale del Valdarno, e da Flora Gualdani, l’ostetrica che ha fondato «Casa Betlemme». Quindi le relazioni. La ginecologa Elena Giacchi dell’istituto «Paolo VI» parlerà di «Regolazione naturale della fertilità oggi», Giuseppina Pompa, anche lei ginecologa dell’istituto «Paolo VI» della «Valenza diagnostica e preventiva dei metodi naturali e loro apporto nell’approccio clinico all’infertilità della coppia», Odilia Becattini, coordinatrice dell’associazione «Metodo Billings» della Toscana su «Identità e competenze dell’insegnante dei metodi naturali» e Renzo Puccetti di «Scienza & vita» di Pisa e Livorno su «L’efficacia dell’approccio contraccettivo». Modererà la mattinata Daniela Musumeci del dipartimento di fisiologia umana dell’università di Pisa.Nel pomeriggio il tema degli «Esiti della procreazione medicalmente assistita» sarà affrontato da Marco Martini, responsabile di neonatologia ad Arezzo, quello del «Figlio desiderato: questione storica e antropologica» da Lucetta Scaraffia, docente di storia contemporanea a La Sapienza di Roma e vice presidente nazionale di «Scienza & vita», quello dell’«Amore umano e la procreazione responsabile» da Stephan Kampowski del Pontificio istituto «Giovanni Paolo II» per gli studi su matrimonio e famiglia e quello dal titolo «Uno stile di vita: risposta autentica nella verità sull’uomo» da Angela Maria Cosentino, bioeticista dello stesso Istituto. La sessione pomeridiana sarà coordinata da Lorenzo Schoepflin, presidente di Scienza & vita» di Arezzo.Il convegno avrà un’appendice domenica 5 aprile alle 21 quando al teatro della Bicchieraia di Arezzo è prevista la serata dal titolo «Quando l’arte è a servizio della vita» con lo spettacolo «In scena la vita» di Cinzia Calusi e Antimo Verrengia.