Arezzo - Cortona - Sansepolcro

«Noi, giovani del Cortonese, apostoli di fede fra i coetanei».

«Porteremo il Vangelo ai nostri amici».«Giovani, voi siete i primi apostoli degli altri giovani». Questo è stato l’appello che Giovanni Paolo II aveva rivolto ai giovani durante le Giornate mondiali della gioventù. Ed è stato questo invito che ha dato il via al progetto «Una luce nella notte», un’esperienza di evangelizzazione di strada iniziata dalle «Sentinelle del mattino» a Verona nel 1999. Le «Sentinelle» sono ragazzi e ragazze impegnati in un progetto di nuova evangelizzazione a partire dai giovani e rivolto ai giovani.«Una Luce nella notte» è un percorso ambizioso, fuori dalle righe e dagli schemi; un modo nuovo di conoscere e di avvicinarsi a Gesù. Tutto questo è fatto con uno stile specifico e con un’organizzazione frutto di anni di esperienza. Chi l’ha vissuta ed è venuto a presentarcela, ci ha testimoniato che il frutto più bello di questo lavoro è stato riscoprire la gioia della propria fede, prima ancora della capacità di annuncio.A Cortona questo progetto di evangelizzazione si svolgerà sabato 2 maggio e già da ottobre i ragazzi che intendono prendervi parte si stanno preparando. Alcuni di noi hanno avuto già la possibilità di vivere «Una luce nella notte» in altre zone, ad esempio a Desenzano e a Città di Castello: è stata una giornata intensa per tutti, che ci ha permesso di confrontarci con persone che hanno più esperienza di noi e che hanno già in altre occasioni organizzato questo evento nelle loro città.Dal 17 al 19 aprile, all’eremo di Sant’Egidio, si è tenuto un corso base di formazione che ci ha aiutato a capire come diventare anche noi «Sentinelle del mattino». È stato un momento di crescita spirituale e un’occasione per imparare a testimoniare agli altri la nostra fede.Silvia

Esperienze di giovani all’ombra del campanile. Sono quelle toccate con mani in questi giorni nel Cortonese. Una è quella dell’oratorio di Camucia che è diventato un punto di riferimento per i ragazzi. L’altra è la sfida dell’evangelizzazione di strada proposta dal Centro diocesano di pastorale giovanile che ha riunito a Sant’Egidio un gruppo di giovani dai 18 ai 35 anni desiderosi di portare ad altri giovani come loro l’annuncio del Vangelo in tutti quei luoghi dove quotidianamente vivono e si muovo i ragazzi loro coetanei. «Non c’è Chiesa senza annuncio» è stato il tema di questo cammino. L’evangelizzazione nei luoghi dei giovani scatterà sabato 2 maggio quando le «Sentinelle del mattino» porteranno la «fiaccola» del Vangelo in tutta la diocesi. Si partirà dalla chiesa di San Domenico a Cortona per raggiungere poi la Propositura di Bibbiena, la Concattedrale di Sansepolcro. La conclusione è prevista il 30 maggio nella basilica di San Francesco ad Arezzo.

«I pomeriggi all’oratorio di Camucia»In parrocchia, a Camucia, c’è una giornata particolare, sia per i ragazzi sia per noi giovani: il sabato. In questo giorno, a Camucia come in altre parrocchie vicine, si svolge un’attività speciale: l’oratorio. Sicuramente è un’iniziativa unica nel suo genere nella zona. Non è facile infatti per noi e per tanti ragazzi trovare un’altra occasione nella settimana per incontrarsi con amici di diversa età e, dopo il catechismo, giocare insieme, ridere, scherzare, parlare. Nell’oratorio è bello vedere ragazzi e ragazze che giocano a calcio nel campetto senza divisioni, senza rivalità, con impegno ma ancor più con la voglia di divertirsi. Lo stesso avviene quando giochiamo a pallavolo nel piazzale accanto alla chiesa: è bello sentire le risate di quando un animatore sbaglia la battuta o le grida di gioia per un punto fatto dopo tanti passaggi. Se piove, non c’è problema: tutti nelle stanze dell’oratorio per un grande torneo di ping pong o di biliardino, e, per quei maschietti che proprio non riescono a stare senza il calcio, una super sfida due contro due a «Pro», con tanto di telecronaca dal vivo da parte di qualche ragazzo più fantasioso. Non mancano poi i giochi da tavolo adatti a tutte le età. Quando arriva la merenda, si lascia sul campo ogni ombra di rivalità e corriamo tutti a prendere un pezzo di quello che c’è, parlando della partita appena giocata, di chi ha vinto, di chi ha fatto goal, di chi è scivolato. Insomma l’aria che si respira all’oratorio è carica della gioia di quei ragazzi che decidono, il sabato pomeriggio, di ritrovarsi tutti insieme per giocare, divertirsi e crescere. È come vivere un pomeriggio in una famiglia fatta di vecchie e nuove conoscenze, un appuntamento al quale non vogliamo mancare perché in quelle ore la cosa più grande è stare semplicemente insieme.Samuele