«Sviluppo e non sviluppo», si chiama così la serie d’incontri organizzata da «Agorà», la scuola di formazione politica e sociale dell’ufficio per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace della diocesi di Città di Castello. Sarà Sansepolcro ad ospitare il primo incontro, nel teatro Inpdap, sabato 9 maggio alle 17.30. Il dibattito sarà incentrato sul tema «Misericordia e giustizia: tra arte, storia ed economia». Interverranno monsignor Gualtiero Bassetti, vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, monsignor Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello, monsignor Giuseppe Chiaretti, arcivescovo di Perugia e Città della Pieve, e suor Alessandra Smerilli, coautrice del libro «Benedetta economia». Interverranno anche padre Antonio Airò e Massimiliano Marianelli, responsabili degli uffici per i problemi sociali e del lavoro rispettivamente delle Conferenze episcopali di Toscana e Umbria. Il secondo incontro si svolgerà, invece, a Città di Castello, venerdì 15 maggio, nel palazzo vescovile e sarà incentrato sul tema «Religioni e democrazie occidentali». La tavola rotonda sarà coordinata da Angelo Capecci, presidente del corso di laurea in filosofia dell’università di Perugia. Interverranno Giuseppe Rossi, in rappresentanza di «Agorà», Maymouna Abdel Qader dell’Associazione giovani musulmani d’Italia, Andrea Lignani consigliere regionale umbro del Pdl, Franco Tomassoni consigliere regionale umbro del Pd, Cristian Biagini dell’esecutivo regionale umbro del Pd e Nicola Mori consigliere comunale tifernate del Pdl. L’ultimo appuntamento sarà riservato agli iscritti al corso (le iscrizioni si effettuano presso la libreria «Sacro cuore» in piazza Gabriotti a Città di Castello) ed è in programma per sabato 30 maggio, a partire dalle 17.30, sempre nel palazzo vescovile tifernate. Tema della lezione: «Risparmio, finanza e giurisdizione». Interverranno Alessandro Pazzaglia, dottorando all’università di Macerata, e Sergio Bistoni, presidente della Cassa di risparmio di Città d Castello. Modererà l’avvocato Rossella Tricarico.Alessandro Boncompagni