«Economia della Valtiberina» è stato il titolo del convegno organizzato dal Circolo di Cultura politica e amministrativa che ha puntato lo sguardo su «progettualità e impegni comuni dei vari attori». La discussione è stata introdotta da una relazione elaborata dal Circolo che presentava alcune ipotesi di lavoro. Nel testo si è indicata la necessità di creare un osservatorio inteso come luogo di elaborazione di linee condivise; poi è emersa l’esigenza di mettere in rete le aree industriali con interventi sulle infrastrutture, le reti telematiche e il marketing territoriale; quindi è stata evidenziata l’importanza dei regolamenti edilizi unici per i sette comuni della vallata con l’obiettivo di valorizzare l’edilizia a compatibilità energetica; inoltre è stata lanciata la proposta di un processo formativo per dipendenti, dirigenti d’impresa e liberi professionisti; infine sono stati lanciati gli incubatori di impresa.Dai lavori del convegno è emerso che occorre attrezzarsi per gestire la crisi, predisponendo un apparato produttivo nuovo nella sua organizzazione oltre che nelle produzioni, per cogliere le opportunità del dopo-crisi. Guardando alla Valtiberina, è stato proposto di favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’uso dei materiali ad energia compatibile che rappresentano la nuova frontiera della progettazione e che offrono nuove possibilità di impiego. E nella vallata è bene scommettere anche su una manifattura di qualità che valorizzi le ricchezze immateriali che la vallata possiede (come cultura e ambiente) per tradurle in valore aggiunto nei nostri prodotti e per cogliere le richieste delle tecnologie intermedie che hanno garantito alle nostre imprese di aumentare le quote di mercati esteri.Altro punto sul quale tutti gli interventi hanno convenuto è la necessità di fare il salto di qualità con la realizzazione di un vero e proprio «sistema Valtiberino» che abbia una specifica identità e vada dagli enti locali, alle categorie economiche, alle imprese, alle istituzioni scolastiche, fino alle singole persone per incidere sui livelli provinciali, regionali e nazionali al momento della formazione delle decisioni. Un altro argomento ritenuto prioritario è stato la necessità di attrarre risorse finanziarie dalle fonti europee e nazionali: e purtroppo si è dovuto constatare una carenza notevole della Valtiberina in questo campo. Per questo obiettivo dovranno impegnarsi in modo particolare gli enti e le istituzioni locali, sviluppando processi propri. La considerazione emersa e proiettata in una ottica di futuro è che senza risorse aggiuntive, a quelle di cui dispone il nostro tessuto economico e sociale, non saremo in grado di agganciare la ripresa e lo sviluppo in quanto mancano i presupposti per effettuare gli investimenti necessari.La formazione è stato un altro argomento centrale. Con forza è stato sottolineato il valore delle risorse umane e dei saperi che la persona porta con sé per il processo produttivo. Gli intervenuti hanno sostenuto che questo processo deve essere continuo e che non può essere considerato definitivo per nessuno dei livelli di produzione raggiunti. Purtroppo occorre constatare che la nostra zona risulta attualmente carente di formazione rispetto ai bisogni locali. Pertanto partendo dal nostro sistema scolastico occorre creare uno «strumento» che faccia formazione.di Franco Mollicchi