Fra pochi giorni le elettrici e gli elettori si recheranno alle urne per scegliere i propri rappresentanti da inviare al Parlamento europeo e per rinnovare le cariche dell’amministrazione provinciale e di numerose amministrazioni comunali nel territorio della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.La Chiesa locale ha seguito l’evolversi della campagna elettorale insieme alle iniziative che negli scorsi mesi l’hanno preceduta. Infatti, alla comunità cristiana sta a cuore l’impegno politico come servizio al bene comune e come missione per l’edificazione di una società più giusta e solidale. Tuttavia, la Chiesa locale – come ha ricordato più volte Benedetto XVI riferendosi alla Chiesa universale – non è un agente politico: non interviene sulle vicende politiche che riguardano il territorio, né si schiera per l’una o per l’altra forza politica. Certo, fa sentire la sua voce di fronte a quanto gli amministratori locali e gli eletti nelle istituzioni sono deputati a compiere perché il loro agire sia contrassegnato dalla difesa della vita (dal suo concepimento alla sua naturale conclusione), dal rispetto della dignità dell’uomo, dal perseguimento del bene comune, dall’attenzione ai più bisognosi, dalla tutela della famiglia, dallo sviluppo della giustizia, dalla salvaguardia del lavoro e dalla promozione della pace.Compito immediato di agire in ambito politico è dei fedeli laici che operano come cittadini sotto la propria responsabilità. Si tratta di un ruolo della più grande importanza al quale i cristiani sono invitati a dedicarsi con generosità e coraggio, illuminati dalla fede e dal magistero della Chiesa. In quest’ottica, considerando l’impegno politico come un’espressione qualificata ed esigente dell’impegno cristiano al servizio degli altri, la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro è accanto alle donne e agli uomini del nostro territorio che da cristiani, in passato, nel presente e nel futuro, scelgono di mettere a disposizione della politica le proprie energie morali e spirituali.Nel contesto dell’impegno politico dei laici cristiani, richiede una precisa cura la preparazione all’esercizio del potere, soprattutto quando i credenti sono chiamati a tali incarichi dalla fiducia dei cittadini. Facendo propria l’urgenza di una formazione anche in ambito politico, la diocesi si è attivata su due direttrici: quella dello studio attraverso l’Istituto superiore di scienze religiose «Beato Gregorio X» di Arezzo e il master in Dottrina sociale della Chiesa; e l’esperienza dell’associazione «Da cristiani in politica». Il primo ambito si propone di formare «una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile», come ha detto Benedetto XVI lo scorso 7 settembre a Cagliari. Invece, l’associazione «Da cristiani in politica» è un luogo di confronto e crescita dei laici cristiani che si dedicano all’impegno politico, economico e sociale nei diversi schieramenti per superare anche la banalizzazione e il non-dialogo che possono marcare il quotidiano della politica nella nostra zona. Secondo questo spirito, la diocesi si augura che i cattolici non rappresentino per le forze politiche soltanto un «territorio di caccia» per acquisire consenso elettorale, ma siano un bacino fecondo di idee, progetti e intuizioni per contribuire all’animazione delle città e del Paese. D’altro canto, oggi è richiesto ai cristiani un impegno speciale nel mostrare come l’azione per il bene comune non possa essere demandata ad altri, ma li riguardi personalmente. È auspicabile, quindi, che essi siano testimoni di Cristo risorto nella vita politica traendo costantemente ispirazione dalla Dottrina sociale della Chiesa e cercando fra loro di crescere nel confronto che abbia come intento la ricerca dell’unità nella diversità e non la vittoria ad ogni costo della propria parte.