Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il Laudario, colonna sonora del Festival di musica sacra.

Nella sesta edizione del festival di musica sacra, che si svolgerà a Cortona dal 28 giugno al 5 luglio, incentrato sulle varie forme di preghiera e di canto proprie delle varie religioni e culture del pianeta, non poteva mancare un esplicito riferimento al Laudario cortonese, famoso nel mondo sia per la lingua volgare che vi si esprime, sia per la melodia che accompagna le «Laudi», testimonianza unica di una religiosità ormai fortemente radicata nelle nostre popolazioni a partire dal tredicesimo secoli. Il Laudario è stato definito un «libro di preghiere» in poesia e canto fermo. Dovette certamente provenire da una confraternita laico-religiosa molto vicina all’ambiente francescano. Non è da escludere, secondo padre Egidio Magrini, che il Laudario abbia preso le mosse proprio in ambiente francescano e che almeno alcune delle Laudi siano state composte, sia nel testo sia nella melodia, dagli stessi frati, sull’esempio di san Francesco, che avevano intrapreso una forma di «nuova evangelizzazione» nelle terre dell’Umbria e della Toscana. «Tanto più – scrive padre Magrini – che in modo vibrante e toccante vi è cantata la passione di Cristo, i dolori della Vergine Maria, devozioni particolari dei francescani. Ma, nella seconda parte, senza musica, le Laudi cantano san Francesco, sant’Antonio, santa Margherita». È superfluo sottolineare il valore incomparabile delle melodie. Padre Zefferino Lazzeri afferma che il «Laudario apparteneva alla “fraternita di santa Maria delle Laude”, che aveva la sua sede nella cripta della chiesa dei frati minori in Cortona. Il Laudario è conservato nel codice 91 della biblioteca dell’Accademia etrusca di Cortona. Nel 1876 fu ritrovato abbandonato, nel disordine di una soffitta, dal bibliotecario Girolamo Mancini, che lo aggiunse al patrimonio librario della biblioteca cortonese. Il Laudario di Cortona e il Laudario magliabechiano (biblioteca nazionale centrale di Firenze) sono i due soli manoscritti di laude italiani con notazione musicale giunti fino a noi. Alcuni brani si trovano in entrambi i manoscritti. Alcuni brani del Laudario di Cortona si ritrovano in altri laudari privi di musica, con il solo testo, come il «Magliabechiano», il Laudario di Arezzo, il Laudario di Milano. Ma il Laudario di Cortona precede tutti gli altri ed è la più antica collezione conosciuta di musica italiana in lingua volgare, nonché l’unica del secolo tredicesimo.Il manoscritto è composto di 171 fogli di pergamena ed è privo di miniature. Il testo è scritto in caratteri gotici e la musica in notazione quadrata. Contiene 66 laudi, 47 delle quali sono accompagnate da notazione musicale, mentre le altre 19 presentano solo il testo letterario. Il critico letterario Gilberto Brunacci afferma che questa seconda parte non nulla a che vedere con la prima né cronologicamente, né letterariamente.Delle Laudi, dopo le edizioni parziali di Renier nel 1880 e di Girolamo Mancini nel 1889, Guido Mazzoni pubblicò a Bologna il testo letterario nel 1890; mentre Gilberto Brunacci riuscì a trascrivere e a pubblicare quelle della seconda parte, in alcuni punti molto deteriorate. Anche la parte musicale attrasse l’attenzione degli studiosi e degli esperti. Sono da ricordare gli studi e le trascrizioni musicali di Fernando Liuzzi, del cortonese don Nicola Garzi, del redentorista padre Antonio Canuto e di Clemente Terni che trascrisse la notazione del Laudario e la incise su disco per le edizioni dell’Angelicum di Milano. Alcuni tra i più suggestivi brani del Laudario sono in programma in uno dei concerti inaugurali del festival di musica sacra cortonese, che si svolgerà nella chiesa di Santa Maria nuova lunedì 29 giugno, intitolato «Ave donna santissima». Insieme a brani tratti da altre raccolte, il gruppo vocale «Armoniosoincanto», diretto dal maestro Franco Radicchia, eseguirà la Lauda III, «Ave donna santissima», la Lauda VIII, «Altissima luce» e la Lauda II, «Laude Novella». «In questo concerto – afferma il maestro Radicchia – cercheremo di far rivivere le antiche affascinanti melodie del Laudario di Cortona secondo una logica interpretativa più vicina alla filosofia che contraddistingue il canto gregoriano con attenzione alla purezza vocale e alla linearità melodica chiaramente espressa nel codice 91. In questo modo intendiamo recuperare la potenzialità timbrica ed espressiva di queste laudi nel rispetto dello splendore artistico di questo repertorio e dell’epoca da cui proviene».di Benito Chiarabolli Le melodie di Dio protagoniste a Cortona.Prenderà il via domenica 28 maggio il festival di musica sacra cortonese. Si parte con il musical «Il miracolo di Marcellino», in programma alle ore 21 in piazza Signorelli». Lunedì 29 maggio, invece, appuntamento con «L’itinerario musicale intorno a Maria» nella chiesa di santa Maria nuova sempre a partire dalle 21. Il programma prosegue martedì 30 giugno presso il monastero SS Trinità con la conferenza sul tema «Affinità con il canto delle religioni orientali», a partire dalle 18, che sarà seguita alle ore 21 dall’incontro dal titolo «cantando insieme l’amore» presso il cortile della chiesa di san Niccolò. Mercoledì 1 luglio alle 21 presso la basilica di santa Margherita l’appuntamento è con il concerto dal titolo «La fede La fede dei grandi compositori: Boccherini, Haydn, Mozart ». Protagonista l’orchestra e il coro «Melosi Ensemble». Giovedì 2 luglio, pressi il monastero della SS Trinità, appuntamento con l’oratorio sacro di Marcello Bronzetti. Venerdì 3 luglio, invece, dalle 16 alle 18 sarà possibile ammirare presso la biblioteca comunale dell’accademia etrusca il «Laudario cortonese» e altri preziosi codici. «Laudario cortonese» protagonista anche alle 18.30, con alcuni brani presentati nel cortile di palazzo Casali, mentre alle 21 con la «Rappresentazione di anima et corpo» presso la chiesa di san Domenico. Chiude il festival sabato 4 luglio la notte sacra