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La casa di riposo di Gargonza ricorda il «padre» don Nanni.
Il «tesoriere della Provvidenza», pronto ad aprire le porte della fede a tutti. La casa di riposo S.Maria Maddalena di Gargonza, nei pressi di Monte San Savino, domenica 19 luglio a partire dalle 18, rinnova il tradizionale appuntamento con la sua festa annuale e lo fa ricordando il suo fondatore, don Silvano Nanni. Proprio in questi giorni, infatti, è uscito un libro, a cura di Virgilio Moretti, che ricostruisce la vita di questo straordinario sacerdote. «Don Silvano Nanni, il tesoriere della Provvidenza», il titolo. «Si tratta di un’opera frutto di un paziente lavoro di ricerca», spiega l’autore. «Nato a Monte San Savino nell’aprile del 1927, già a partire dall’infanzia don Nanni spiccava per la sua personalità, la sua capacità di mettere tutti d’accordo», sottolinea Moretti. «Un carattere forte deciso che, una volta diventato parroco, prima a Poggio di Loro per dieci anni, dal 1951 al 1959, poi per tre anni, dal 1959 al 1962, a Santa Margherita in Val di Chio, lo portò a scontrarsi con tante persone. Scelse allora la vita eremitica, quella più dura. Per due mesi visse in un eremo nei Pirenei francesi, presso l’ordine dei padri eremiti di Maria Immacolata. Un’esperienza forte tanto per lo spirito quanto per il corpo, a tal punto che per motivi fisici dovette ben presto fare rientro in Italia. Ritornato a Monte San Savino conobbe don Oscar Zefferi, una figura che fu per lui molto importante. Proprio a Monte San Savino riprese l’attività dell’oratorio a cui aveva dato vita, nel 1951 quando era cappellano. Una sorta di “podere” dove don Silvano iniziò a lavorare con tanti giovani. Don Nanni era preoccupato soprattutto dal fatto che i giovani dopo scuola restavano soli e senza far niente. Per questo, negli anni ’60, decise di fondare nei pressi di Gargonza una colonia per ragazzi che ebbe uno straordinario successo. Poco dopo decise di dare vita anche ad una casa di riposo per anziani. I contributi per la sua costruzione giunsero da ogni parte. Don Silvano Nanni, infatti, era ormai entrato nel cuore di tante persone. Del resto la sua capacità di “aprire le porte”, di “non lasciare indietro nessuno”, avevano contraddistinto tutta la sua attività pastorale». «Dobbiamo venire in aiuto di quelli che sono nell’indigenza – amava dire don Silvano -. In questo senso possiamo chiamarci i “tesorieri della Provvidenza”, e dobbiamo disporre del superfluo per soccorrere i poveri». Una straordinaria figura di sacerdote, quella di don Silvano, che verrà ricordata anche durante la festa di domenica prossima, assieme al vescovo monsignor Gualtiero Bassetti. «È un’occasione per stare a fianco agli ospiti della nostra struttura, alla nostra comunità», spiega Pio Marsico direttore della casa di riposo. Il programma della giornata prevede la S.Messa e a seguire una merenda in compagnia degli ospiti della struttura. di Lorenzo Canali