Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Valerio Gildoni: il Carabiniere morto per l’altro.

Gli amici della comunità giovanile del duomo di Sansepolcro – cittadina dove ha trascorso gli anni adolescenziali – ricordano il tenente colonnello dei carabinieri Valerio Gildoni, scomparso la scorsa settimana a Vicenza sotto i colpi di fucile sparati da un pensionato che tentava di calmare.

Quasi come all’interno di un’inattesa e speculare rappresentazione iconica, Valerio ha incontrato «Colui che sta alla porta e bussa» nel momento stesso in cui, involontariamente ma con rischio cosciente, ha dato la vita per i propri amici.Così, la forma più alta di amore si è compiuta per lui quale esito di una vocazione a qualcosa di più grande e migliore di una pur brillante carriera che lo distinguesse dalla mediocritas della maggior parte dei suoi coetanei.Una generosità totale e non gridata, quale scelta di vita quotidiana compiuta con giusta ambizione personale, ma nell’amicizia di una comunità cristiana in cui ha condiviso gesti semplici, eppure efficaci e puliti, che gli hanno indicato i valori buoni della vita: l’amicizia, il gioco, la preghiera. Lo ricordiamo impegnato nei recital pasquali, nel coro domenicale che raggiungeva ancora in divisa da cadetto durante i rari congedi, nei campeggi estivi. Prodigo di consigli meditati verso gli amici, discreto nei modi ma mai distratto, garbatamente ironico ma mai cinico.Il passare degli anni, i trasferimenti, la brillante carriera, gli eventi della vita, non lo hanno mai distolto dalle radici comuni, ed ogni incontro, anche a distanza di tempo, era sempre la ripresa di un discorso gradito e mai interrotto.Come per Salvo d’Acquisto, il carabiniere che nella seconda guerra mondiale offrì la propria vita per salvare quella di altri innocenti, così la sua scelta di generosità affonda le radici in un cuore nuovo che ha incontrato il Signore. Sì, la vita cristiana rappresenta un antidoto al nichilismo e al vuoto di senso dei tempi che viviamo, e in essa affonda la capacità di essere veri costruttori di pace prescindendo dall’abito che si indossa e dagli slogan che si proclamano. È questa dimensione che ci consente di elevarci oltre il limite della sofferenza per l’interruzione dei legami terreni e che offre speranza vera a una società illusa da riferimenti tanto effimeri quanto squallidi.Caro Valerio, continuiamo a sentirti presente insieme agli altri nostri giovani amici che tu hai conosciuto e che hanno già lasciato questo mondo avendo il privilegio di incontrare il senso della vita nell’esperienza di una comunità educante che ha valorizzato la pienezza della loro vocazione umana.Gli amici della comunità giovanile del duomo di Sansepolcro