Che cos’è il tempo?», si domanda sant’Agostino. «Se nessuno me lo chiede, lo so. Ma se uno me lo chiede, non so rispondere». Ci suggerisce qualche risposta padre Teobaldo Ricci, ultraottantenne frate cappuccino delle Celle di Cortona, che ha dato alle stampe un libretto di nemmeno cento pagine da centellinare e gustare lentamente per estrarne i sapori e le fragranze. Il titolo è «Il Signore del tempo. Prima che il mondo fosse» (edizioni Porziuncola, Assisi, marzo 2009).I minuti, i giorni, gli anni segnano la nostra esistenza: una straordinaria opportunità, ma anche una fragile risorsa dove emergono limiti, dubbi e paure. «Siamo dunque sposati al tempo scrive padre Teobaldo e abitiamo una casa composta di tre stanze: il soggiorno, nel quale si vive il presente; la stanza dei ricordi, in cui sono esposte le reliquie del passato; e una stanza che è in perpetuo allestimento per fare posto all’ospite enigmatico che è il nostro futuro». Scopo della fatica letteraria del frate francescano, laureato in filosofia e per decenni impegnato nella formazione dei giovani religiosi, è di visitare questi tre ambienti per imparare a gestire più consapevolmente il tempo senza essere passivamente soggetti al suo dominio.Ma quello di padre Teobaldo non è un discorso filosofico fine a se stesso: la tesi che l’autore intende dimostrare è espressa nelle poche parole introduttive: «Viviamo nel tempo, soggetti al tempo e nella impossibilità di poter gestire l’esistenza umana senza dipendere dal tempo. Eppure, nell’ambito della letteratura mondiale, entra in scena un Uomo, che si qualifica e verosimilmente si colloca in piena libertà dal tempo, tanto da candidarsi ad essere Signore del tempo».E qui comincia il viaggio guidato dall’autore per indagare come quest’Uomo si muova nelle tre stanze del tempo. «Dovendo scegliere dove più attenderlo alla prova suggerisce padre Teobaldo non c’è dubbio che sia da preferire vederlo muoversi nella stanza dove le nostre insicurezze, i nostri interrogativi, i nostri timori sono più gravi e le nostre speranze più a rischio, cioè il nostro futuro. Il futuro che ci riguarda sia come persone singole, sia come evento in sospeso per l’intera comunità».Ma chi è l’Uomo, oggetto dell’inchiesta? È un personaggio che non è facile nominare con neutralità di sentimenti e imparzialità di giudizio, perché, presentandosi come “Verità”, più che compattare, divide; tanto che lui stesso ci mette in guardia e dice di «non essere venuto a portare la pace, ma la spada». È Gesù di Nazareth, che addirittura parla di un suo esistere «prima che il mondo fosse», quindi prima dell’inizio dei tempi, allargando così il suo raggio di presenza ad uno spazio che non ha limiti.In sintesi, Gesù suscita, ad un contatto più ravvicinato, immediate reazioni che sono innanzitutto di stupore, tanto che appare uomo di grande fascino e «seduttore» di folle. Proclama addirittura di essere occasione di «scandalo». Stabilisce con chi gli è fedele una nuova relazione, che definisce rapporto di «inabitazione» di cui non abbiamo traccia nell’esperienza e nel linguaggio ordinario. A questo punto l’indagine diventa più marcata e incisiva: Gesù di Nazareth viene passato ai raggi X in quelli che sono gli aspetti più eclatanti della sua persona: «travolgente» (seduttore), «sconvolgente» (scandalo), «coinvolgente» (l’uno nell’altro).Tracciato così l’identikit psicologico del personaggio, padre Teobaldo cerca le conferme della storia, mettendo in evidenza un significativo campionario di uomini e di donne che si sono lasciati sedurre dal «Signore del tempo», a cui hanno offerto piena libertà di azione.Chi desidera approfondire i punti caldi dell’inchiesta può richiedere il libro alle Edizioni Porziuncola (via Protomartiri francescani, 2 Santa Maria degli Angeli Assisi www.edizioniporziuncola.it), oppure all’autore (padre Teobaldo Ricci, Convento francescano delle Celle 52044 Cortona telefono 0575.60.33.62 o 0575.60.10.17 www.lecelle.it; eremo@lecelle.it).Benito Chiarabolli