Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Una nuova chiesa per Subbiano.

Il nuovo complesso parrocchiale dedicato a San Giovanni Battista, per il quale è già stato rilasciato il permesso a costruire da parte del Comune di Subbiano, sorgerà nell’area posta all’incrocio di via Togliatti e via Cini a Subbiano. La costruzione sorgerà quindi in posizione baricentrica rispetto al centro di Subbiano e all’antica chiesa di Santa Maria, nella parte in cui è avvenuta l’espansione dell’abitato, ossia a monte della strada regionale 71 Umbro-Casentinese.Il progetto, redatto dagli architetti Carlo Cabassi (dello studio Air di Rimini) e don Marco Salvi, parroco di Anghiari, prevede la costruzione della nuova chiesa parrocchiale, dei locali per le attività pastorali (salone e aule) e della casa canonica, posta a cerniera tra il corpo di fabbrica della chiesa e quello dei locali di ministero pastorale.La chiesa, pur essendo una costruzione moderna, è molto legata alle forme dell’architettura classica delle Pievi del territorio aretino ed in particolar modo di quelle casentinesi, sia per le forme che per l’uso dei materiali (legno, pietra, intonaco), rappresentando un’architettura degna di un edificio di culto, tale da distinguersi e lasciare un segno della sua presenza nel tessuto urbano circostante, ma al contempo in grado di relazionarsi con il contesto che la circonda ed inserirsi nello stesso. Quindi un edificio che rappresenta un’architettura moderna con stretti legami con quella del passato, che per molti secoli ha caratterizzato l’edilizia di culto del nostro territorio.L’edificio ad aula unica con abside semicircolare presenta nelle pareti laterali dei tagli che permettono il passaggio della luce all’interno dell’aula; l’abside all’esterno è rivestita interamente in rame ed è caratterizzata dal taglio verticale che si prolunga dalla copertura alla base della pavimentazione. La facciata presenta delle grandi vetrate poste sopra ed ai lati dell’ingresso principale. Nel lato sinistro della chiesa, come detto, la casa canonica ed il campanile, fanno da cerniera tra i due corpi di fabbrica principali.Il campanile che svetta sugli edifici, pur elevandosi decisamente ha dimensioni contenute e ben rapportate rispetto al resto delle costruzioni; è esile ma al tempo stesso ben visibile e caratterizzato dal grande taglio verticale e dal rivestimento in pietra e rame.Il corpo di fabbrica dei locali per la pastorale è subordinato in termini dimensionali rispetto alla chiesa; è disposto su due piani fuori terra, nei quali sono collocati il salone parrocchiale, le aule ed i locali accessori, tutti debitamente dimensionati rispetto al numero degli abitanti della parrocchia.Questo edificio presenta delle forme decisamente moderne e razionali che ben si armonizzano con quelle della chiesa; a piano terra il portico apre gli spazi interni verso quelli esterni. Anche qui i materiali utilizzati sono tradizionali, proprio per cercare quel legame con il passato.Infine due parole sugli spazi esterni, che pur non essendo molto ampi, danno subito la sensazione di trovarsi di fronte a un complesso ben studiato e disposto nell’area. Il sagrato si apre su via Togliatti ed è sopraelevato rispetto al piano stradale di alcuni gradini. Lungo via Togliatti è presente l’accesso carrabile al complesso, all’interno del quale sono collocate anche delle aree destinate a parcheggio. Nelle altre direzioni, ossia lungo via Cini e nella parte retrostante, sono stati lasciati degli spazi a verde.Non c’è dubbio che dal lungo lavoro svolto tra tutti i soggetti che necessariamente devono dialogare tra loro nella redazione dei un progetto così importante, ossia i progettisti, gli uffici diocesani competenti (Ufficio per l’edilizia di culto, Ufficio per i beni culturali e l’arte sacra, Ufficio liturgico), il Servizio nazionale per l’edilizia di culto della Conferenza episcopale italiana, nonché la comunità parrocchiale guidata dal parroco, si sia arrivati ad una buona soluzione progettuale, in grado certamente di rispondere alle attese della comunità parrocchiale e, non solo, di quel territorio.di Stefano Mori Con Fontana e Bassetti la prima pietraLo aveva annunciato l’arcivescovo Riccardo Fontana a fine settembre nel suo primo incontro con i giornalisti che operano nel territorio della diocesi. «È stato sbloccato l’iter per la costruzione della nuova chiesa di Subbiano. A fine ottobre collocherò la prima pietra con il parroco. E al sindaco della cittadina del Casentino va la mia gratitudine». Sabato 24 ottobre è avvenuta la posa della prima pietra con un momento che la comunità di Subbiano ha già inserito negli annali. Erano presenti sia l’arcivescovo Fontana, sia il suo predecessore Gualtiero Bassetti (oggi arcivescovo di Perugia-Città della Pieve che da pastore della Chiesa aretina aveva portato avanti il progetto). I due presuli hanno impartito la benedizione e poi è stata calata la pietra nel terreno dove sorgerà complesso parrocchiale.