Arezzo - Cortona - Sansepolcro

I sacerdoti di Anghiari entrano nel calendario.

Quest’ anno ecco i sacerdoti del vicariato! Mi torna in mente una domenica di fine ottobre, a Sansepolcro: edicola di piazza per comprare il giornale; diversi clienti. Ad un tratto parte lo scampanio della Cattedrale e uno chiede all’edicolante perché suonino le campane. Continuo a guardare i titoli delle varie testate, mentre l’edicolante dice che sono le dieci. Il cliente non capisce il nesso e insiste nella sua richiesta. Mi tocca intervenire non senza un tono polemico. «Ma è domenica! Le campane avvisano che è ora di uscire di casa per recarsi in chiesa». Il discorso si chiude qui ed ognuno va per i fatti suoi.Perché i sacerdoti per il calendario? E che cos’è un vicariato? Cos’è un vicariato? Il vicariato è un territorio geografico dentro la diocesi, è il territorio che raggruppa un certo numero di parrocchie. Quindi è la zona dove sono in missione alcuni preti; i curatori delle singole parrocchie. Vicario allora è il titolo di chi, in quel territorio, rappresenta il vescovo e ha facoltà di radunare i confratelli per decidere insieme l’azione pastorale o per trovare soluzioni a problemi contingenti di interesse comune e connessi comunque con la missione presbiterale. L’ignoranza su questioni religiose, forse, è il sintomo concreto della secolarizzazione che ha essiccato nelle nostre comunità la coscienza e il sapere cristiano. Ne è una prova ciò che è accade a fine ottobre in una trasmissione televisiva, in onda su rete nazionale. C’è ospite Dario Fo che, attraverso l’intervista del curatore, presenta la propria ultima opera: «Sant’Ambrogio e l’invenzione di Milano». Scorrono domande e risposte sulla figura del grande santo e sulla sua importanza per la città di cui è stato vescovo: era un alto funzionario dell’impero romano, fu fatto vescovo a furor di popolo; laico e politico, non aveva nessuna intenzione di dedicarsi alla Chiesa. Messo con le spalle al muro, si piegò; cambiò completamente mentalità (si convertì) e fu ottimo vescovo – grande fede, grande capacità organizzativa e santo. Con la sua personalità mise Milano al centro del mondo di allora. «Sant’Ambrogio – conclude Fo – ha inventato Milano! Ma i milanesi lo sanno?Il presentatore si incuriosisce: perché Fo, uno come Fo, si è interessato ad un santo cristiano al punto da farlo protagonista dell’ultima sua opera teatrale? Grosso modo il ragionamento dell’artista è questo: «Non conoscevo niente di Ambrogio; ho cominciato a documentarmi e ho scoperto che era un personaggio con una grande umanità; mi sono affezionato e ho finito per capire che Milano non sarebbe Milano senza Ambrogio». Racconta Fo che, ad un certo punto, si è domandato quanti milanesi di oggi conoscessero il loro grande vescovo; si è messo allora a fare un’inchiesta, a domandare ai suoi concittadini chi fosse Ambrogio. Conclusione? Solo un 10%, ha detto, aveva una vaga idea di chi fosse e di cosa avesse fatto il grande vescovo!Allora la quasi totalità dei milanesi non sa perché, a volte, nei giornali compare il termine ambrosiano come sinonimo di milanese; non ha sicuramente coscienza del fatto, per esempio, che la diocesi ha un rito ambrosiano che è diverso dal rito romano col quale si celebra la messa in tutto il resto d’Italia. C’è cioè una ignoranza di fatti, di storia e di fede che, ormai, intacca direttamente l’identità stessa di una comunità, di un popolo intero. Cosa comunque che può essere detta, senza ombra di dubbio, anche per il resto degli italiani! Come si può pensare, allora, di resistere ad altre culture, per esempio a quella islamica, in una condizione umana ridotta così, con una tale coscienza del proprio essere e della propria identità?Chi è il sacerdote? Che fa? A che serve? Ecco perché, nell’anno dedicato da papa Benedetto XVI al sacerdote, dietro al modello del santo Curato d’Ars, abbiamo pensato di dedicare il calendario del 2010 ai sacerdoti del vicariato. Perché il sacerdote è il cuore di un borgo; colui che lavora sulla coscienza e sull’umanità, colui che dispensa identità dando Cristo. Sotto il profilo sociologico, è colui che aggrega, forma, dà senso alla comunità. È comunque lì; punto di riferimento consacrato, cuore per i fedeli, ultima chance per gli indifferenti; lì per tutti. Ma è soprattutto molto di più: è l’uomo, in mezzo agli altri uomini, che è stato scelto per vivere il sacramento dell’Ordine. L’Ordine, il sacramento proprio del sacerdote, che opera concretamente nel quotidiano. Dentro, nei cuori, attua la conversione degli uomini, il cambiamento della loro vita.Il prete quando confessa, quando consacra, quando benedice gli infermi, quando unisce in matrimonio, quando battezza e quando conferma la fede, è «tamquam Christus». Non è l’opera più alta che si possa compiere oggi? di Enzo Papi