Arezzo - Cortona - Sansepolcro
Centrali a olio: il comitato chiede nuovi chiarimenti.
Non c’è tregua nel dibattito tra fautori e oppositori degli impianti a biomasse per la produzione di energia elettrica. Nei giorni scorsi alcuni rappresentanti del comitato che si oppone alla loro realizzazione in località Renaia sono stati ricevuti dal sindaco di Cortona Andrea Vignini. «L’incontro dichiara il sindaco si è svolto in un clima di sereno confronto ed abbiamo ripercorso l’intero iter amministrativo e autorizzativo che ha portato alla realizzazione dei sei mini impianti di Renaia. È stato convenuto che, a seguito di alcune novità normative della Comunità europea, l’amministrazione comunale invierà agli organi competenti della Regione Toscana una richiesta affinché la stessa Regione faccia chiarezza sulla effettiva conformità al Piano di indirizzo energetico regionale (Pier) dell’utilizzo dell’olio di palma. Ci siamo impegnati a redarre un piano di indirizzo energetico locale anche con l’ausilio e il confronto con lo stesso comitato e con le associazioni ambientaliste. Infine, nel momento in cui gli impianti partiranno, ci impegneremo a promuovere assidui controlli sugli impianti, coinvolgendo sia la Asl sia l’Arpat e gli stessi rappresentanti del Comitato. Pur se le posizioni restano distanti sento di affermare che sono stati compiuti sostanziali passi in avanti nella strada della reciproca comprensione». Il comune ha inoltre deciso, nell’ottica della massima trasparenza e correttezza amministrativa, di pubblicare nel sito web del Comune di Cortona (www.comunedicortona.it ) tutta la documentazione relativa all’autorizzazione da parte della Provincia di Arezzo di questi mini impianti. Con un lungo comunicato stampa sull’argomento del giorno scendono in campo anche i medici di medicina generale del gruppo Corito. «Dopo un’attenta analisi sui combustili diversi dal diesel, quali l’olio di palma e l’olio di Jatropha Curcas, utilizzati per la produzione di energia elettrica e definiti “biodiesel”, dopo un accurato esame dei prodotti che derivano dalla combustione, i medici arrivano alla conclusione che “purtroppo”, a tutt’oggi, non esiste un combustibile che abbia un impatto positivo o neutro per l’ambiente, non esiste una modalità indolore per produrre energia: detto infatti “no” al nucleare, detto “ni” all’utilizzo delle fonti energetiche derivanti dalla trasformazione dei fossili, detto “vedremo” alla produzione di energie dalle fonti cosiddette rinnovabili, detto “boh” alle energie derivanti dalla trasformazione dei rifiuti o delle biomasse in genere, l’utilizzo del biodiesel non ci sembra, allo stato attuale, fautore di danni irreparabili alla nostra salute. Crediamo, quindi, che, a causa della necessità sempre crescente di energia, che tutti noi utilizziamo nell’arco delle ventiquattro ore, non ci deve sorprendere se anche nel nostro territorio si muovono i primi passi per iniziative rivolte a soddisfare questo bisogno del tutto irrinunciabile».