Dopo tanti clamori, cala definitivamente il sipario sul progetto dei sei mini impianti a biomasse della Renana. E non per la presa di posizione del comitato Tutela della Valdichiana, forte delle sue cinquemila adesioni, ma per un motivo tanto banale quanto inatteso: il tribunale di Arezzo ha deciso lo sfratto per morosità alle sei aziende interessate alla realizzazione del progetto. «Si tratta di una decisione che modifica sostanzialmente lo stato degli atti», comunica in una nota il sindaco di Cortona, Andrea Vignini. «Questo fatto elimina una delle condizioni essenziali per poter esercitare l’autorizzazione all’apertura delle minicentrali in località Renana. Con questo atto deciso dal tribunale di Arezzo le aziende non hanno più la disponibilità del luogo ed è quindi impossibile pensare a qualunque apertura. A questo punto chiederò alla Provincia di Arezzo, ente titolare del procedimento, di revocare l’autorizzazione alle sei aziende».Sulla clamorosa svolta degli eventi l’assessore provinciale all’ambiente Andrea Cutini precisa: «La decisione della revoca potrà essere assunta una volta ricevuti gli atti e fatte le debite verifiche».È comunque del 30 gennaio la notizia che la giunta comunale di Cortona, in considerazione dell’importanza sempre crescente dei problemi connessi all’energia e alle fonti rinnovabili nel nostro territorio, ha conferito all’ufficio urbanistica, al Suap e all’ufficio ambiente il mandato di redarre una proposta di Piano energetico locale da sottoporre al Consiglio comunale, elaborando il progetto attraverso il confronto più aperto possibile con tutti gli enti, le istituzioni, le commissioni consiliari e le associazioni ambientaliste competenti in materia.Di fatto, adesso tutto viene rimesso in discussione e l’ipotesi delle sei piccole centrali che aveva creato molto malumore nel territorio sembra sempre più lontana. Salvo una sorpresa che potrebbe arrivare all’ultimo momento e cambiare di nuovo le carte in tavola.