Le società «Balestrieri di Sansepolcro e di Gubbio» si dimettono dalla Federazione Italiana Balestrieri e motivano l’amara decisione ripercorrendo i fatti che l’hanno determinata. Dopo un’odissea di scontri si conclude il sodalizio tra le cinque città italiane custodi dell’antica tradizione dell’arte del balestrare. La volontà di costituire una federazione italiana emerse nel lontano 1966 con la disputa del primo Torneo Nazionale e si concretizzò nel 1978 con la sottoscrizione dello Statuto Federale cui aderirono le capofila Sansepolcro e Gubbio, amici e rivali della «singolar tenzone» che si disputa ininterrottamente da oltre cinque secoli, insieme alle neofite società della «Repubblica di San Marino», «Massa Marittima e Lucca». Lo scopo principale dell’associazione era quello di divulgare la conoscenza della balestra e promuovere le manifestazioni storiche delle città oltre che l’annuale Torneo Nazionale. Proprio questa occasione portò all’inasprirsi di un insensato spirito di agonismo per la vittoria del titolo nazionale. I primi attriti si manifestarono nel 2007 quando durante una riunione federale fu prospettata la necessità di modificare le regole del torneo per rendere la manifestazione più spettacolare ed attrarre l’interesse del pubblico, che negli ultimi anni aveva disertato la gara per la noia dei lunghi tempi di attesa. Le società di «Sansepolcro e Gubbio» sostengono che in tale occasione furono approvate le nuove norme e nonostante ciò il Torneo Nazionale 2007 fu disertato da «San Marino». Il fatto fu vissuto dai biturgensi, organizzatori di un torneo mutilato, come un’umiliazione e lo strappo fu ricucito, seppur a fatica, da una serie di incontri che portarono alla decisione di applicare una formula ibrida proposta da «Sansepolcro» e dalla «Republica del Monte Titano». La società «Terzieri Massetani», che in quel momento aveva la presidenza della Fib, decise di organizzare il Torneo Nazionale impiegando le vecchie modalità di tiro disconosciute. «Gubbio», «San Marino» e «Sansepolcro» denunciarono con fermezza l’azione di prepotenza massetana, mentre «Lucca» pur avendo votato per non disputare il Torneo nel 2008, decise infine di parteciparvi. Nel mese di ottobre 2008 il rettore di Massa Marittima, presidente della Fib si rivolse al Tribunale di Grosseto ingiungendo a «Sansepolcro» di riconsegnare il «collare d’oro» del Re della Balestra, emblema spettante al vincitore del Torneo Nazionale. L’azione legale è stata ritenuta dai biturgensi immorale ed inopportuna, oltre che abusiva poiché intrapresa direttamente dal Presidente, evitando la consultazione dell’organo collegiale, come prevedrebbe lo Statuto. Questi sono stati gli avvenimenti che hanno reso necessario il congedo dalla Federazione Nazionale insieme alla denuncia di comportamenti arbitrari ed arroganti, al fine di tutelare le proprie tradizioni e l’autentico spirito dell’antica arte che si concretizza nel Palio della Balestra.Elena Girolimoni