Arezzo - Cortona - Sansepolcro
A Sansepolcro nasce la «casa» per i disabili.
«Chi si occuperà dei nostri figli quando noi non ci saremo più?» questa è la domanda che si pone ogni genitore con un figlio disabile. Per dare una risposta alla loro domanda e assicurare un futuro dignitoso ai propri ragazzi i genitori di portatori di handicap si sono riuniti nell’associazione «Il Melograno d’Oro» che finalmente oggi ha una sede ufficiale a Sansepolcro nell’ex convento di Santa Marta. Da qui il progetto regionale «Dopo di Noi», per la realizzazione di una struttura residenziale per soggetti diversamente abili. I locali di via della Fortezza di proprietà della Diocesi completamente ristrutturati nei suoi spazi esterni ed interni sono pronti per entrare in funzione, però da due anni, per cavilli burocratici di competenza tra sanità e sociale, l’attività non riesce a decollare. «Dopo di Noi» è un progetto già finanziato dal Cesvot e sostenuto da vari enti istituzionali ed associazioni locali. L’obiettivo primario è quello di rompere il muro dell’omertà che circonda il problema handicap facendo maturare nella coscienza collettiva una maggiore consapevolezza e disponibilità verso questa realtà. «Disabilità e non disabilità sono due diverse espressioni della medesima natura umana: accettare la differenza significa ammettere che ognuno di noi ha limiti e risorse su cui poter contare» afferma il presidente dell’associazione Luigi Boncompagni. La necessità più impellente è quella di conoscere la diffusione della disabilità nel territorio al fine di pervenire ad un quadro chiaro della realtà in atto in Valtiberina sul quale poi sarà possibile intervenire. Ciò avverrà attraverso il coinvolgimento di scuole e famiglie e attraverso interviste, questionari e colloqui di gruppo. Inoltre si punterà sull’aspetto culturale e informativo con conferenze e seminari con i vari esperti del settore. «Dopo di Noi» comporterà dunque un lungo e attento lavoro per fare emergere la qualità delle persone; certo non mancheranno le difficoltà da affrontare, a partire dai tempi di realizzazione e l’ampiezza del territorio fino alla potenziale refrattarietà manifestata dalle famiglie che vivono la disabilità in forma strettamente riservata. Il Direttore dell’azienda sanitaria aretina Desideri, presente all’inaugurazione, ha assicurando che l’Asl8 farà la sua parte affinché questa struttura sia operativa entro la fine del 2010.