L’associazione «Cultura della pace» di Sansepolcro, con il patrocinio del comune di Chiusi della Verna e in collaborazione con la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e con la Commissione diocesana per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, organizza un incontro dal titolo «Il sultano e Francesco: il dialogo tra islam e cristianesimo a 790 anni dall’incontro tra Francesco d’Assisi e Malik al-Kamil».L’evento si terrà giovedì 25 febbraio alle 18 al Santuario della Verna. Ospiti dei frati francescani e relatori dell’incontro saranno padre Paolo Dall’Oglio, fondatore della comunità monastica di Mar Musa in Siria, e Elzir Izzedin, rappresentante delle comunità islamiche della Toscana.Padre Dall’Oglio nasce a Roma nel 1954 e il suo percorso di vita è pura testimonianza di un cammino di fede che pone particolare attenzione alla delicata tematica della convivenza tra religioni differenti. Il gesuita sin da ragazzo rivela uno spirito rivoluzionario e dopo aver lavorato in un cantiere a Fiumicino, appena sedicenne, riprende i suoi studi sino a maturare, dopo aver conseguito la laurea, la sua vocazione, che nel 1975 lo porterà ad entrare nella Compagnia di Gesù. Nel 1982 padre Dall’Oglio viene a conoscenza, da una vecchia guida turistica della Siria, dell’esistenza di Mar Musa, un monastero abbandonato da oltre due secoli dedicato a San Mosè l’Abissino. L’antica struttura è situata in mezzo al deserto, in cima ad una montagna scoscesa, nei pressi della cittadina di Nebek. Un complesso che viene completamente restaurato grazie al lavoro e alla tenacia di padre Dall’Oglio che vi fonda anche una comunità monastica di rito siriaco. Mar Musa è un «luogo per anime ferite curate dalla tenerezza di Dio e dall’amore comunitario, è una realtà all’interno della quale i cristiani vivono e pregano in arabo, come i loro vicini musulmani». Il monastero ristrutturato dal gesuita è un esempio di comunità monastica islamo-cristiana, «benedetta» anche da Giovanni Paolo II, che ne venne a conoscenza nel 2001, durante una visita alla moschea degli Omayyadi.L’altro ospite presente all’incontro è Elzir Izzedin, membro del Consiglio degli stranieri e presidente della comunità islamica di Firenze e della Toscana. Portavoce dell’Ucoii (Unione delle comunità islamiche d’Italia), è originario di Hebron, una cittadina della Palestina ed è sempre stato impegnato nel dialogo tra le culture e le religioni. «Battendosi» in molte manifestazioni in favore della pace e della tolleranza ha acquisito molta credibilità all’interno del mondo musulmano in Italia, Paese nel quale è presente dal 1991, anno in cui si è laureato a Firenze. L’imam di Borgo Allegri, a Firenze, ha sempre contribuito, con la sua moderazione, a stemperare tensioni ed eventuali conflitti. Sposato con Rula, è commerciante nel mercato di San Lorenzo a Firenze. È grazie al lavoro svolto da persone come padre Paolo Dall’Oglio e Elzir Izzedin, che oggi possiamo sperare che venga rafforzato il dialogo tra il cristianesimo e l’islam, proseguendo il cammino iniziato da san Francesco quasi otto secoli fa, alla ricerca di ulteriori punti di incontro.Riccardo Ciccarelli