I preti del vicariato di Anghiari per contribuire al buon esito dell’Anno Sacerdotale indetto dal Papa hanno deciso di fare un calendario con le loro fotografie. Mica si sono ispirati alle attricette che sapendo di avere delle belle curve le espongono, nessuna esclusa, in un calendarietto personale che poi danno ai barbieri per regalarlo ai loro clienti. I preti di Anghiari sanno bene che il calendario è una cosa antica alla quale ha lavorato anche Giulio Cesare. La Chiesa poi ci ha messo un santo ogni giorno. E perché non ci fosse qualcuno che scambiasse i sacerdoti di Anghiari con i segni dell’oroscopo, si sono agganciati a questa antica storia, per farsi conoscere meglio dai loro parrocchiani e insieme per impartire una lezione sulla storia secolare della Chiesa che il calendario racconta da secoli. In questo periodo di anticlericalismo, non ci sono nel vicariato dodici ordinati quanti sono i mesi dell’anno, ma la storia la si può fare anche a rate. Un breve indice della loro opera dal punto di vista storico letterario potrebbe essere il seguente.Il tempo di PelagioDon Marco Salvi bello, robusto, autosufficiente è una persuasiva figura di Pelagio, eretico per eccesso di fedeltà. Ad imitazione del celebre personaggio storico, il proposto di Anghiari, se i suoi fedeli avessero perso la strada giusta su cui camminare, la progetterebbe di nuovo gratis per tutti, senza bisogno di interventi dall’alto.Il tempo degli stiliti della TebaideDon Romano Manfredi allenato ad attaccarsi a tutti i chiodi perché il vento non lo porti via è una fedele testimonianza degli stiliti della Tebaide che vivevano una vita in cima ad una colonna dalla quale non scendevano mai, per nessun motivo né spirituale né corporale. E così esprimevano il distacco radicale dalla terra.Il tempo delle CatacombeDon Mario Montini sembra che continui a vivere ancora nelle catacombe. Infatti non si vede mai. Dovrebbe essere uno di quelli che ebbero la sventura di non accorgersi quando gli altri cristiani vennero fuori, e quando lo ritrovarono dopo molti anni, tra formiche e altri insetti lo avevano eroso e quasi dimezzato.Il tempo dell’ArcadiaDon Quinto Giorgini è tuttora un valido padre spirituale nel mondo dell’Arcadia. Compìto, dolce, conosce tutti gli intimi particolari dei fiori e delle pietre specie di quelle antiche. Vi sa parlare con competenza di una piccola edicola di campagna come di una cattedrale, perché soprattutto i particolari non sfuggono al suo guardo intuitivo. Basta guardare lo stolone bianco della sua fotografia. Peccato che molti fiorellini siano ricoperti dalle maniche nere che per mettere la berretta si e dimenticato della cotta.Il tempo dei canoniciDon Gianni Zanchi, nonostante le decisioni conciliari che hanno passato ai Concili pastorali molte prerogative dei canonici, fa rivivere lo splendore del canonicato. È scrittore, cantore, predicatore, liturgista. Penso che dovrà darsi un poco di tregua nel compito che riveste ora, perché se i diaconi diventano più dei presbiteri, si va a rischio di guerra civile.Il tempo dei misticiDon Benito Testerini lo hanno rubato al vicariato di Sansepolcro. Ma don Benito ci ha abituato a volare da una parrocchia all’altra, dalla terra al cielo come San Giuseppe da Copertino. Raccontano i bambini delle scuole materne di Santa Maria, e ai bambini si deve credere, che lo hanno visto volare dal tetto della loro scuola.Il tempo delle società segreteDon Stanislao Milik si spera che nel calendario lo facciano comparire con una figura diversa da quella che è stata pubblicata su Toscana Oggi, perché in questa sembra proprio il prete che viene dal buio. Al tempo degli inizi della massoneria molti ecclesiastici frequentavano le logge. Però io consiglierei di non spendere un prete autentico per far rivivere quel periodo perché oggi i massoni sono tanti e sono fatti così duri di comprendonio che non li smonterebbe nemmeno un prete come Tayson.di Giacomo Babini vescovo emerito di Grosseto