Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Nella Messa crismale l’olio dei poveri.

Una celebrazione a cui l’intera diocesi è chiamata a partecipare. È la Messa crismale del Giovedì Santo, uno dei momenti più significativi della Settimana Santa che porta alla Pasqua. Alla celebrazione che si svolgerà giovedì 1 aprile alle 10 nel Duomo di Arezzo l’arcivescovo Riccardo Fontana dedica una lettera che ha inviato ai sacerdoti della diocesi. «In Cattedrale per la Messa crismale – scrive l’arcivescovo – è bene che siano presenti tutti i ministri della nostra Chiesa, oltre alle rappresentanze delle parrocchie perché, davanti al popolo di Dio, si “manifesti la stretta unione dei presbiteri e dei diaconi con il vescovo nel sacerdozio ministeriale, insieme alla realtà dell’unico sacerdozio battesimale”».Fontana ricorda che la Messa crismale durante la quale verranno benedetti gli oli santi è quella nella quale «rinnoveremo la nostra promessa di servizio, nell’impegno di rimediare le povertà spirituali e materiali della nostra gente. È la Messa dell'”olio dei poveri” nella quale si manifestano e si esprimono la consapevolezza e la gratitudine di ognuno di noi per aver sperimentato il chinarsi del Signore sulle nostre miserie».Nella lettera l’arcivescovo presenta la decisione del Consiglio presbiterale. «Ogni anno – chiarisce – le parrocchie di ciascuna zona pastorale, a turno, raccoglieranno l’olio che servirà per i sacramenti della nostra Chiesa e che verrà distribuito dalla Caritas diocesana alle mense e alle famiglie più povere della diocesi in questo tempo di crisi». Quest’anno l’olio sarà donato dalla zona pastorale di Cortona-Castiglion Fiorentino che è invita fin da subito a dare inizio alla raccolta dell’olio. Nella settimana che precede il Giovedì Santo sarà la Caritas a passare a ritirarlo nelle parrocchie.Nella missiva, Fontana si sofferma sul significato biblico-liturgico dell’olio che esprime «l’unzione dello Spirito che risana, illumina, conforta, consacra e permea di doni e di carismi tutto il corpo della Chiesa». Poi l’arcivescovo sottolinea che l’olio è «il simbolo della carità di Cristo e dunque ci invita a piegarci sulle innumerevoli sofferenze dell’uomo di oggi nelle quali si ripete la passione del Signore».Giacomo Gambassi