Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il Trebbio, «snodo» per l’età del ferro.

Ci sono buone probabilità che la storia del nostro territorio in età protostorica possa intrecciarsi con quella di altre popolazioni italiche, con un interessante interscambio di culture e di tecniche.Il volume L’età del ferro a Sansepolcro – Attività produttive e ambiente nel sito del Trebbio è stato stampato nel 2009 per le edizioni di Aboca Museum e presentato al pubblico nei locali dell’agriturismo Il Trebbio. Il libro raccoglie i primi studi condotti in seguito alla campagna di scavo del Luglio 2000 nel sito della Spinellina. Ne deriva immediatamente qualche spunto di riflessione, e cioè: il Trebbio si sta rivelando un sito di primaria importanza per la storia della nostra zona, e non solo; i ritrovamenti, riconducibili in prevalenza all’area umbro-picena e medio-adriatica, confermano il significato che comunemente viene attribuito al termine «Trebbio» come luogo di incontro di percorsi stradali e popoli. Ciò chiarisce anche la vocazione di Sansepolcro come tappa di pellegrinaggio sia in direzione Nord-sud che Est-Ovest per la presenza di percorsi frequentati ab antiquo. Si può dunque sperare che le prossime campagne di scavo portino alla luce una cultura dai tratti caratteristici e originali come espressione di una sensibilità sollecitata da stimoli diversi.I materiali riportati alla luce risalgono ad un periodo compreso tra l’VIII e il VI secolo a. C., l’età del ferro, ma sono presenti anche diversi manufatti litici che documentano una frequentazione del sito a partire dall’età del Rame. Di particolare interesse è stato il rinvenimento di due fornaci per la cottura della ceramica e il prefurnio di una terza, accuratamente studiate dal dottor Iaia anche con confronti con altre località. Tali elementi fanno pensare ad un’area produttiva che deve necessariamente far riferimento a un ampio insediamento abitativo il quale ebbe la sua massima fioritura tra il tardo VII e l’inizio del VI secolo, periodo in cui risultano notevoli le affinità con l’area umbro-romagnola. Gli studiosi ipotizzano che il centro del Trebbio, vasto circa venti ettari, estensione comunque da verificare, possa aver rivestito, fra il VII e il VI secolo, «un qualche ruolo generatore nel processo di rioccupazione italica delle vallate transappenniniche e della pianura romagnola, successivamente al collasso del prospero sistema territoriale ed economico incentrato su Verrucchio, la cui fine sembra collocarsi attorno alla metà del VII secolo». di Giuliana Maggini