Nei giorni scorsi è stato distribuito ai soci dell’Associazione Storica dell’Alta Valle del Tevere il fascicolo numero 40 di «Pagine altotiberine», la rivista pubblicata dall’associazione diretta da don Andrea Czortek, per promuovere, raccogliere e divulgare gli studi sulla storia dell’Alta Valle del Tevere. Molte pagine che coprono un vasto territorio che da Città di Castello, passando per Sansepolcro, arriva fino a Caprese Michelangelo e Sestino. In questi quarant’anni l’associazione ha svolto un lavoro culturale di altissimo livello, mettendo in atto anche altre iniziative di studio sulla storia locale. È stato organizzato un convegno su «Alice e Leopoldo Fianchetti e il loro tempo» e allestita la mostra «L’Alta Valle del Tevere e la Grande Guerra». Numerose inoltre le escursioni e le visite a luoghi meno noti del territorio, ma di grande interesse storico, artistico o ambientale. Coinvolgendo anche altri enti locali l’Associazione Storica dell’Alta Valle del Tevere ha portato avanti un progetto culturale che non si ferma alla componente intellettuale dotta ma che si prefigge di intervenire attivamente all’interno della società civile abbattendo quei confini territoriali che spesso si sono imposti come divisione tra le comunità locali. La promozione della conoscenza della storia si estende infatti a tutta la valle, intesa come territorio unico, al di là del confine amministrativo che ancora oggi la divide tra due regioni. Un confine, questo, di fatto superato da una consistente immigrazione interna tra la parte toscana e quella umbra e da un quotidiano pendolarismo dovuto a motivi scolastici, professionali e del tempo libero. Negli ultimi decenni si è verificato un forte riavvicinamento tra le due parti dell’unica valle. In un momento storico in cui in molte parti d’Italia si tende a chiudersi nel campanilismo, nell’Alta Valle del Tevere si assiste al fenomeno opposto attraverso la riscoperta e lo studio di un passato comune in cui la storia ha intrecciato i destini delle comunità limitrofe. Un messaggio forte all’insegna della coesione che getta una nuova luce sul futuro di questo territorio.Elena Girolimoni