Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Sansepolcro, l’«abbraccio» con la Lega Nord nell’urna.

Ha superato il 10% a Sansepolcro e a Pieve Santo Stefano. Ha raggiunto il 9% ad Anghiari. La Lega Nord fa incetta di voti in Valtiberina nell’ultima tornata elettorale delle Regionali. «Era un successo previsto, entro certi limiti», afferma Dario Locci, avvocato e candidato per il partito di Bossi in Valtiberina che potrebbe diventare consigliere regionale se Monica Faenzi, portabandiera del centrodestra, rinunciasse alla carica.Locci, che cosa ne pensa del successo della Lega nella zona?«Le persone si sono rese conto che le idee e i progetti della Lega Nord sono quelli più confacenti, nel momento attuale, ai loro interessi. È un modo per difendere identità, cultura e tradizioni. Gli elettori hanno in particolare apprezzato la posizione della Lega Nord sui temi della immigrazione e della sicurezza. La criminalità e l’insicurezza sono spesso legati all’immigrazione clandestina che per gravità e emergenza sono i problemi più seri da affrontare. La sinistra in Toscana si è distinta varando addirittura una legge che incoraggia l’immigrazione clandestina perché a tutti gli stranieri, anche se privi di titolo di soggiorno, viene garantita gratuitamente, e quindi a carico del contribuente, la possibilità di accesso a servizi e prestazioni sociali e sanitarie. La Lega Nord si è impegnata a promuovere un referendum abrogativo della legge».Cosa altro contraddistingue il partito qui?«Gli elettori hanno apprezzato in questo periodo di crisi le posizioni per la difesa del lavoro. Oggi a causa dell’indiscriminata apertura delle frontiere, specialmente il settore manifatturiero è in piena crisi e, se da essa si può sperare di uscire con fatica, non resta che riprendere le idee e i progetti della Lega».Nel nostro territorio la presenza della Lega non è radicata come in altre aree italiane.«La Lega si è sempre imposta per il suo linguaggio, che è un linguaggio concreto – da altri talvolta definito culturalmente rozzo – ma che comunque risponde alle esigenze della popolazione. È il linguaggio della verità, che non ha bisogno di artifizi dialettici poiché mira al sodo; solo chi vuole imbrogliare utilizza necessariamente un forbito “politichese”. Il messaggio della Lega è concreto, l’opposto del “politicamente corretto”, immediato, che arriva al cuore della gente. Per questo siamo compresi per il nostro parlare semplice e perché non intendiamo prendere in giro nessuno».Sul tema dell’immigrazione le posizioni della Lega si conciliano difficilmente con la dottrina sociale della Chiesa«Al riguardo è doveroso precisare che la Lega non si oppone a priori a qualsiasi immigrazione se necessaria, tant’è che le migliori integrazioni si riscontrano in città amministrate dalla Lega: cito per tutte Treviso. Si oppone invece con fermezza all’immigrazione clandestina che è una sciagura per tutti, perché alimenta la delinquenza, la droga, la prostituzione, il lavoro nero e quindi la concorrenza sleale che spesso conduce le attività svolte nel rispetto delle leggi alla chiusura. A differenza di altri che si riempiono la bocca di accoglienza, riteniamo che coloro che vengono nel rispetto della legge debbano essere trattati con equanimità e rispetto». di Alessandro Lastra e Samuele Foni