Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Testimoni digitali: lo «slancio» di Arezzo.

La rete ha cambiato la nostra vita e il nostro modo di pensare?»: è questa la domanda alla quale le migliaia di operatori delle comunicazioni sociali delle diocesi italiane proveranno a dare risposta nel corso del convegno «Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era crossmediale», promosso a Roma dalla Conferenza episcopale fra il 22 e il 24 aprile, ad otto anni dal convegno della Chiesa italiana sui mass media dal titolo «Parabole mediatiche».Fra loro anche una numerosa delegazione della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro che raccoglie gli operatori dei media diocesani (giornale, tv, radio e Internet) e alcuni degli animatori parrocchiali della comunicazione e della cultura che la diocesi aveva contribuito a formare negli anni scorsi.Durante la «tre giorni» voluta dalla Cei ci si interrogherà sulle novità che hanno accompagnato la comparsa di Internet, muovendo anzitutto dai risultati di un recente studio dell’Università Cattolica su come le relazioni affettive e comunicative siano mutate nel nuovo scenario digitale. Quindi, attraverso la riflessione e il contributo di numerosi esperti – fra vescovi, studiosi, giornalisti di tv e carta stampata – si rifletterà intorno al legame fra vita «on line» e vita «off line», chiedendosi se fra queste due dimensioni vi sia una contrapposizione forzata oppure una integrazione da creare.Infine, si farà il punto sul rapporto fra evangelizzazione e nuova cultura digitale: il Vangelo si rivolge sempre agli uomini e al loro linguaggio e, per questo, i vescovi italiani invitano gli operatori dei media a verificare se e come le potenzialità della rete possano offrire anche all’evangelizzazione nuove chance operative; «se esista, insomma», come ha spiegato di recente monsignor Domenico Pompili, direttore dell’ufficio Cei delle comunicazioni sociali, «uno stile della comunicazione ecclesiale che possa far emergere nella rete anche il valore aggiunto dell’esperienza ecclesiale, che fa del radicamento in un territorio e del legame intracorporeo – due aspetti normalmente carenti nell’esperienza della rete – un momento necessario per intagliare questa nuova cultura digitale e far sì che da semplici connessioni telematiche si possa giungere a più complete esperienze personali».Si tenterà, insomma, di dire una parola su come «abitare» quello che Benedetto XVI ha definito il «nuovo continente digitale»: un tentativo nel quale la nostra diocesi è impegnata da diversi anni e che, con l’arrivo dell’arcivescovo Riccardo Fontana, ha ricevuto nuovo slancio e nuovi stimoli.Le conclusioni del convegno e, insieme, l’ideale consegna del «mandato» agli operatori diocesani delle comunicazioni sociali sono naturalmente affidati al Papa che incontrerà i convegnisti in Vaticano il 24 aprile. All’udienza di Benedetto XVI parteciperanno non soltanto i rappresentanti della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro che saranno impegnati nel convegno, ma anche una delegazione che per l’occasione giungerà a Roma dall’Aretino. di Massimo Rossi