Case antiche, stalle, muri con l’edera. Su una porta e su pietre a spasso nelle mura, date e monogrammi religiosi. Erano le uniche cose che potevano far pensare ad un uso già religioso dell’edificio primigenio. Ma lo scalpello che cercava di riannodare il ginepraio di pietre in libera uscita ha toccato resti di intonaco accanto ad un camino affumicato: e dall’intonaco sono iniziate ad emergere chiazze di colore, poi larve di fisionomie, sprazzi di vesti sontuose. La località è Valenzano, comune di Sestino. I ruderi riadattati nel tempo sono i resti della antica casa parrocchiale di San Giuliano, abbandonata nel Settecento, appartenente al «castrum», appunto di Valenzano, e come tale descritto anche in pergamene della Massa Trabaria. La Soprintendenza di Arezzo si è già trovata davanti una «Madonna del latte, in trono, con Bambino», attribuito alla seconda metà del Trecento. Un rinvenimento straordinario in una zona ritenuta densa di culti della lattazione. Salvare l’affresco, staccandolo e restaurandolo, per portarlo poi nel Centro di documentazione delle arti figurative del Piviere Nullius di Sestino, è il progetto che si pone davanti a tutti. Ma il tutto partirà con una spesa di 3mila euro, che per ora non è stata messa a disposizione da nessuno. Una pubblica istituzione? Un privato? Questo, che è un caposaldo dell’arte del circuito della Massa Trabaria, rischia di restare a lungo appesa ad una cappa di camino.Giancarlo Renzi