Il santuario mariano situato in località Combarbio di Anghiari, ribattezzato dopo la permanenza dei religiosi Carmelitani e quindi meglio conosciuto come santuario del Carmine, raccoglie ogni anno i fedeli delle parrocchie di tutto il vicariato di Anghiari nella solennità dell’Ascensione. Questa ricorrenza, probabilmente nata come ulteriore occasione per celebrare i sacramenti della Confessione e Comunione pasquali (l’Ascensione rientra nel tempo di Pasqua), è ancora viva e rigogliosa.La festa dell’Ascensione al santuario del Carmine vede ogni anno una straordinaria partecipazione di popolo, non solo del vicariato di Anghiari, ma anche di tutto il comprensorio della Valtiberina toscana e umbra e di altre zone della diocesi, soprattutto per i fedeli che sono legati alla Madonna del Carmine dalla consacrazione dello Scapolare, i cui registri annotano centinaia di fedeli. Il santuario del Carmine, lo ricordiamo, diventò santuario mariano della Valtiberina per volere del vescovo Giovanni D’Ascenzi nel 1986.Con l’imbrunire di sabato 15 maggio, alle 20.45, avrà inizio liturgicamente la festa, con il canto dei primi Vespri e l’accensione del grande fuoco nel piazzale del santuario. Tradizione vuole che nelle aie delle case contadine si risponda a questo gesto con altrettanti fuochi. Il giorno della festa, domenica 16 maggio, il santuario aprirà le proprie porte già dalle 6 del mattino, quando giungono i primi pellegrini a piedi. Alle 7 la prima Messa a cui ne seguiranno una ogni ora fino alle 10. Durante ogni celebrazione le varie parrocchie del vicariato (che per l’occasione sospendono le Messe domenicali) saliranno a piedi verso il santuario e si alterneranno per l’animazione ed il canto. Diversi sacerdoti saranno invece presenti per le Confessioni. Alle 11.15 è prevista la Messa solenne presieduta dal vescovo emerito di Fiesole, Luciano Giovannetti. Durante la Messa presterà il servizio del canto la schola cantorum «Don Vittorio Bartolomei» di Anghiari.Nel pomeriggio alle 16 un’altra Messa particolarmente sentita, poiché al termine ci sarà la tradizionale benedizione dei bambini e il loro affidamento alla Madonna del Carmine. La Messa sarà presieduta dal rettore del Seminario, monsignor Zeno Bellamoli.L’ultima celebrazione, forse la più attesa, è quella delle 18, presieduta dal rettore del santuario del Carmine, don Marco Salvi, in suffragio di tutti i benefattori defunti e anche per il nutrito gruppo dei «festarini» che annualmente preparano la festa. La Messa sarà animata da «I cantori del Borgo» di Sansepolcro.Degna di nota è la benedizione dei pellegrini che raggiungono a piedi il santuario, e che avviene al termine di ogni Messa, dopo che sono stati annunciati e chiamati verso l’altare. In effetti la tradizione di salire a piedi al santuario come forma di pellegrinaggio, che negli ultimi decenni si era affievolita, ha ritrovato vigore e da alcuni anni sono stati individuati quattro percorsi che consentono di salire verso il Carmine. La proposta è stata accolta anche dai fedeli di località non vicine che lasciano le auto all’inizio di ogni percorso e compiono un vero e proprio pellegrinaggio.Nel cinquecentesco chiostro adiacente al santuario, e già monastero carmelitano fino alle soppressioni napoleoniche, sarà allestito per tutta la giornata il «ristoro del pellegrino» dove ci si potrà fermare per continuare la festa e partecipare ai simpatici giochi e attrazioni promossi sempre dal gruppo dei «festarini». Giancarlo Renzi