Vedendo così tanti massoni arrabbiati con chi gli ricordava che l’appartenenza alla Chiesa cattolica e alla massoneria sono incompatibili, mi sono tornate in mente le parole del salmo: «Hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono». Pomeriggio non facile per conferenziere e moderatore nella sala rossa della parrocchia del Sacro Cuore. Nonostante giocassero in casa il sociologo Massimo Introvigne e Lorenzo Shoepflin, membro della associazione «Testa e Croce» che ha organizzato l’incontro, hanno avuto a che fare con le repliche dei numerosi massoni presenti in sala.Nel suo ultimo libro «Il simbolo ritrovato», lo studioso Introvigne, personaggio televisivo, vice responsabile nazionale di Alleanza cattolica, smonta le accuse di Dan Brown a Opus Dei e Chiesa cattolica. Ma su questo punto nessuna critica. Dan Brown non è stimato nemmeno dai massoni locali. Le obiezioni riguardano la ricostruzione della nascita della massoneria a partire dalle corporazioni di muratori per poi sfociare nella legenda del reverendo James Anderson datata Londra 1717. «Non potevo fare di meglio in una conferenza di un’ora», ha ribattuto il relatore.Proteste riguardo alle caratteristiche di metodo democratico ed esoterico. La massoneria nasce con il passaggio al pluralismo della modernità che porta ad una società complessa dove si danno risposte diverse alle domande fondamentali della vita. La massoneria affronta ciò ricorrendo al relativismo democratico per cui tutto è negoziabile. Inoltre siccome le religioni direbbero le stesse cose, si potrebbe operare una sintesi a livello esoterico mettendo tutto insieme. A ciò Introvigne ha contrapposto la formula «Roma locuta, quaestio soluta». Per il credente ci sono principi non negoziabili che si fondano sulla rivelazione.L’unico massone identificabile intervenuto tra tanti è stato il cavalier Tiberio Terzuoli, noto benefattore della locale mensa Caritas che ha rivendicato 40 anni di militanza massonica affermando che la massoneria è in realtà un cammino iniziatico gerarchico e per niente relativista, basato su propri dogmi. Resta il giudizio negativo dell’allora cardinal Ratzinger, controfirmato da Papa Giovanni Paolo II che a margine del nuovo codice di diritto canonico del 1983 affermavano che l’iscrizione alla massoneria è proibita, essendo peccato grave che non consente la partecipazione alla Santa Comunione.Il parroco don Angelo Chiasserini ha ringraziato il cavalier Terzuoli per il suo impegno a favore della mensa Caritas ribadendo però che pur dialogando con tutti nel massimo rispetto, scuole di vita come quella comunista e quella massonica, pur rispettabilissime, sono altra cosa rispetto alla Chiesa. La scomunica non deve scandalizzare, significa solo che si è fuori dalla comunione. «Detto questo, io non posso stare a chiedere a uno per uno chi è massone o no a chi viene a fare la comunione. Se la vedrà lui con l’Altissimo». Oltre duecento i partecipanti. Sedie dell’ultimo momento ai lati del relatore, gente per le scale. La massoneria è un argomento che interessa Arezzo.L.T.