Un nuovo umanesimo per la nostra terra». È un vero e proprio appello «a tutti gli aretini di buona volontà» quello lanciato dall’Azione cattolica di Arezzo-Cortona-Sansepolcro in una lettera aperta. La riflessione parte dal convegno ecclesiale sull’enciclica sociale di Benedetto XVI Caritas in veritate svoltosi a dicembre nel duomo di Arezzo. Una significativa occasione di approfondimento, voluta dall’arcivescovo Riccardo Fontana, che ha aperto le porte ad una serie di incontri sul territorio, animati da varie sigle del mondo cattolico, provocando fortemente i laici cristiani circa il loro ruolo da protagonisti nella storia presente.«Se per la comunità cristiana scrive l’Ac diocesana le sfide della post-modernità si collocano anzitutto su un piano etico e religioso, non appaiono neppure trascurabili i bisogni attuali di un più vasto contesto sociale e civile fortemente provato dalla crisi economica».Una crisi che ha fatto riemergere antiche paure apparentemente scomparse. Situazione che l’Azione cattolica aretina-cortonese-biturgense considera il più nefasto frutto di una «disinvolta gestione degli strumenti finanziari della new economy». Un momento storico che, però, può essere visto come punto di ripartenza per creare nuove relazioni interpersonali, stavolta fondate su valori solidi, in grado di restituire fiducia.«Questo tempo ci invita a riscoprire anzitutto cristiani e non cristiani il valore delle risorse immateriali, come il capitale umano, la cultura e la scienza, quali elementi comuni di dialogo tra le persone, di crescita individuale e sociale. Ci esorta a comprendere le potenzialità di una economia di comunione in grado di superare il modello ottocentesco, tanto radicato nella nostra tradizione, ispirato alla dinamica servo-padrone e ai rapporti sociali di reciproca diffidenza che ne scaturiscono, inquinando la convivenza civile. Ci induce, infine, a vivere una cittadinanza politica orientata alla risposta a bisogni autentici e non indotti, al bene comune e alla legalità oltre che all’efficienza amministrativa».Ecco, allora, l’appello dell’Azione cattolica «a tutti gli uomini e donne della nostra terra, a prescindere dal loro credo e dalle loro appartenenze», per l’impegno a costruire un nuovo umanesimo. «Un umanesimo nuovo, ma dalle radici antiche, poste nei valori positivi da sempre profondamente condivisi nella cultura del nostro popolo». Punto di partenza: la dottrina sociale della Chiesa con i principi di gratuità e solidarietà che «costituiscono un dovere per tutti i credenti, ma hanno al tempo stesso una aperta vocazione universale». Ecco, allora, che emerge il vero frutto del grande convegno di dicembre: «Scuotersi dal torpore dell’intimismo e scacciare il demone dell’individualismo, anche pastorale, per riscoprire insieme che la nuova evangelizzazione esige anzitutto la conversione delle coscienze al Signore, da cui solo può scaturire una rinnovata e profonda comunione in grado di cambiare il volto delle nostre città e delle nostre comunità».Il testo completo del documento dell’Azione cattolica locale è disponibile sul sito Internet www.azionecattolicaarezzo.it.Gli atti presto pubblicatiSaranno presto pubblicati gli atti del convegno diocesano dello scorso dicembre dedicato all’enciclica sociale di Benedetto XVI «Caritas in veritate». Il volume conterrà gli interventi della giornata di studio e la sintesi dei gruppi di lavoro. A curare l’iniziativa editoriale è stato padre Antonio Airò, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro.