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Monterone e l’omaggio all’armonia del liuto.

Domenica scorsa è stata inaugurata a Monterone di Sestino la prima mostra in Italia relativa a «L’iconografia del Liuto. Il Liuto nell’arte dal Medioevo al Barocco», a cura di Sigrun Richter e Nico van der Waals.Si deve ai due artisti, trasferitisi da anni a Monterone e originari della Germania, l’aver dato un’anima così particolare a quello che è uno dei più straordinari castelli dell’Appennino, appunto Monterone, già «castrum» della medievale provincia della Massa Trabaria. Sigrun è docente universitaria e concertista a livello mondiale, Nico è l’artista-artigiano che ricostruisce gli strumenti antichi, partendo dalle raffigurazioni offerte dall’arte pittorica. A Monterone tengono annualmente corsi di aggiornamento e di perfezionamento sulla musica antica e concerti. Nel 2008 l’amministrazione comunale, volendo dare continuità e valore a questa caratteristica, decretò ufficialmente «Monterone, castello del Liuto».La mostra sulle «liuterie» presenta alcuni straordinari strumenti musicali antichi e vari liuti, mandolini, arciliuti, chitarre barocche e chitarroni, realizzati appunto da Nico van der Waals. Accanto a questi una lunga serie di riproduzioni di strumenti musicali dal periodo romano a quello medioevale, rinascimentale e barocco, che permettono non solo di leggere l’evoluzione di questo tipo di strumenti musicali, ma anche le tecniche di uso e le particolarità che hanno portato talenti straordinari a immaginare condizioni «spaziali» e «strumentali» di grande efficacia musicale. La mostra, pertanto, supera il dato specialistico ed è un’efficace occasione didattica anche per comprendere questo particolare e meno frequentato settore della musica. In mostra ci sono, comunque, anche strumenti antichi, perfettamente conservati e utilizzati nei concerti organizzati da Sigrun Richter.Veramente particolari alcuni aspetti che dimostrano l’alta professionalità dei due artisti “cittadini” di Monterone. «Portiamo, ad esempio, la riproduzione di strumenti “dipinti” ma non più esistenti», affermano. Un liuto tratto da un affresco di Schifanoia a Ferrara, nel quadro della Primavera, è stato ricostruito nelle sue fattezze, dimensioni e individuazioni dei materiali utilizzati, attraverso formule matematiche che si basano sui dati scheletrici e le dimensioni degli uomini di quel periodo, in un raffronto, tra dati somatici e dati dello strumento, oltre che sull’esame delle varie componenti (corde con budella di pecora, lunghezza vibrante, tavola armonica in abete, guscio di acero, tastiera di bosso).Da uno spartito aperto su un tavolo in un particolare di un quadro del Caravaggio, Sigrun Ricther ha ricavato il brano di musica antica che il suonatore in quel momento eseguiva, ha individuato tutta l’opera e l’autore, un artista fiammingo che ha vissuto a lungo in Italia ed ora è un “pezzo” dei concerti che essa esegue.Un primo concerto è stato tenuto a Monterone il 18 luglio, per ricordare l’anniversario della morte del Caravaggio, cui è dedicato ampio spazio e, dopo l’inaugurazione della mostra che sarà permanente ma visitabile solo in alcuni periodi, un altro concerto in programma il 4 agosto chiuderà il programma estivo 2010.Giancarlo Renzi