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A Camaldoli il tributo ad Andrea Riccardi.

Nel monastero di Camaldoli si è svolta la cerimonia di consegna del «Premio Europa» assegnato dal circolo «Verso l’Europa» quest’anno ad Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio. Presiedeva Filippo Maria Pandolfi che ha spiegato come «Sant’Egidio supplisca ai governi dove i governi falliscono». Poi è passato alla lettura della motivazione del premio a Riccardi definito «ispiratore e animatore della quarantennale azione di straordinaria fraternità cristiana». Nella motivazione è stato sottolineato il ruolo del fondatore nella Comunità: «Ne ha proiettato la presenza sul mondo, soprattutto nelle aree più povere e sofferenti. Sostenuto dalla sua illuminata coscienza di storico, ha promosso il dialogo tra l’Europa e gli altri popoli. Ed è divenuto così alto punto di riferimento per la costruzione di una nuova realtà internazionale fondata su una solidarietà condivisa».La parola è passata a Riccardi che ha ringraziato il circolo «Verso l’Europa» col suo presidente Donato Palarchi e la comunità camaldolese. «Ci troviamo alla fine di un decennio terribile – ha detto –. Negli anni ’90 tante occasioni sono state sprecate. Nel 2001 è stata riabilitata la guerra come soluzione dei problemi; e il dialogo è divenuto espressione di buonismo. È maturata la diffidenza, siamo passati alla cultura del conflitto e la passione unitiva è venuta meno». Come la civiltà europea può salvarsi senza un contenitore unitario? «O si cammina verso l’unità – ha affermato Riccardi – o ci aspetta la dissoluzione». L’intervento di Riccardi è stato preceduto dal saluto di dom Bernardino Cozzarini, priore generale della Congregazione dei Monaci Camaldolesi, che ha espresso la vicinanza della sua comunità a quella di Sant’Egidio e ha parlato di osmosi feconda anche nel dialogo interreligioso.La relazione generale è stata tenuta da Luigi Accattoli, già vaticanista del Corriere della Sera sul tema «Il dialogo, religioso speranza per l’Europa». Il giornalista ha ricordato come lo stesso Papa Benedetto XVI abbia riconosciuto lo spirito di Assisi «spirito di riconciliazione e di pace» «come guida all’azione della comunità fondata da Riccardi». È indispensabile, ha proseguito Accattoli, che «l’Europa superi la diffidenza verso le religioni, che si manifesta talvolta come vero e proprio pregiudizio e deve cessare il tentativo di marginalizzazione del cristianesimo». Una folla di amici, autorità e studenti ha preso parte alla cerimonia.In mattinata, sempre nel monastero di Camaldoli, presente una delegazione di studenti, si è svolto il seminario «Europa ed Africa». Fra gli interventi quello di Mario Giro, responsabile delle relazioni esterne di Sant’Egidio in Africa. Giro ha spiegato che in Africa «ci sono minerali e grandi ricchezze ma la vera risorsa è rappresentata dagli africani il cui tenore di vita aumenta del 5% l’anno. E di pari passo aumenta la democrazia». In Italia l’idea del continente nero si ferma agli sbarchi. «Tuttavia chi arriva ha studiato: più del 30% ha la laurea, gli altri in genere la licenza superiore. Dobbiamo con loro accettare la sfida del vivere insieme». La tre giorni del circolo «Verso l’Europa», iniziata con un incontro di solidarietà per l’Africa, ha visto il compimento nella basilica di San Francesco ad Arezzo con la Messa presieduta dal vescovo emerito di Nkayi, in Congo, Bernard Nsayi e accompagnata dal Liceo musicale di Arezzo.Roberto Giusti