Arezzo - Cortona - Sansepolcro

San Francesco a Cortona: festa per l’ottavo centenario.

L’ottavo centenario della venuta di san Francesco a Cortona (1211), dove fondò il primo convento per raccogliervi i suoi seguaci, dopo che da papa Innocenzo III aveva ricevuto l’approvazione orale e l’incoraggiamento a predicare la penitenza e a vivere secondo lo stile evangelico, viene ricordato con semplici ma significative proposte. Dopo la Scuola di preghiera e di spiritualità francescana, iniziata sabato 13 novembre presso l’eremo delle Celle, un interessante incontro con Roberto Filippetti, esperto di arte e letteratura di fama internazionale, è in programma nella chiesa di Cristo Re a Camucia per giovedì 25 novembre: «San Francesco secondo Giotto», un accuratissimo studio sul ciclo degli affreschi della Basilica superiore di Assisi, un’occasione per considerare un’opera d’arte eccezionale con gli occhi e il cuore dell’artista, del letterato e dell’uomo di fede.Studioso di arte e di letteratura, Roberto Filippetti è docente di lettere a Venezia e di iconologia cristiana a Roma. È considerato il maggiore conoscitore della iconologia dei grandi cicli di Giotto raccontati in fortunati libri, editi da Itaca, quali «Il Vangelo secondo Giotto» e «San Francesco secondo Giotto». È collaboratore stabile dal 1992 della rivista «Insegnare religione» e, dal 1988, del mensile internazionale «Il santo dei miracoli». È nella redazione dei periodici «Libertà d’educazione» e «Linea Tempo». Suoi articoli su argomenti letterari e artistici sono usciti ne «Il Sabato», «Tracce», «Litterae communionis», «Il Quadrangolo».Filippetti presenterà una fedele trasposizione fotografica degli affreschi della Basilica superiore di Assisi realizzata in occasione dell’ottavo centenario della conversione di san Francesco. In tale occasione Benedetto XVI sottolineò che Francesco «non era solo un ambientalista o un pacifista. Era soprattutto un uomo convertito». «Prima era una specie di playboy. Poi ha sentito che questo non era sufficiente. Ha sentito la voce del Signore: “Ricostruisci la mia casa”. Fu la scelta radicale di Cristo a fornirgli la chiave di comprensione della fraternità a cui tutti gli uomini sono chiamati».Negli affreschi di Assisi è reso vivamente il dialogo tra Francesco e il Cristo in funzione dell’edificazione della Chiesa. In essi la bellezza dell’arte e della santità, la scelta radicale di Cristo e la conseguente spinta alla fraternità fra tutti gli uomini, la riconciliazione di ogni persona con Dio e con gli altri, con se stessi e con la natura, si fondono come proposta al cuore di ciascuno: fanno percepire il fascino che Francesco esercitò su tanti contemporanei attraversando i secoli per giungere fino a noi.Fu certamente Giotto l’ideatore del ciclo dei ventotto riquadri con le «Storie di san Francesco», dipinte nell’ordine inferiore della navata della Basilica superiore di Assisi, anche se per l’esecuzione si avvalse di collaboratori. «Nelle scene dipinte da Giotto, databili verso l’ultimo quinquennio del Duecento – osservava lo storico d’arte Mario Salmi – vi sono pochi personaggi essenziali; le composizioni sono chiare e ordinate in modo da dare la massima evidenza al racconto degli episodi, condensati nei loro momenti più drammatici e significativi. Le immagini hanno potente risalto e il paesaggio, le architetture, i riferimenti ambientali non servono semplicemente da sfondo alle figure, ma si articolano con queste in modo da creare uno spazio commisurato ai moti e ai gesti dei personaggi e da conferire la maggior vivezza narrativa ai vari momenti della leggenda francescana, sottolineandone i più profondi significati. Questo ciclo segna, nel percorso stilistico di Giotto, la conquista della piena padronanza della forma, intesa come sintesi di spazio e di rilievo, e dà inizio così ad una nuova tradizione figurativa».Le impressioni e le notizie riportate non vogliono essere altro che uno stimolo a presenziare alla conferenza e all’illustrazione artistica che Filippetti farà giovedì 25 novembre del ciclo degli affreschi di Assisi «come non li abbiamo mai visti». Vogliono essere pure un anticipato godimento spirituale per quanti parteciperanno al pellegrinaggio ad Assisi che la parrocchia di Cristo Re organizza per domenica 5 dicembre, con visita alle più significative testimonianze francescane.Benito Chiarabolli