Arezzo - Cortona - Sansepolcro

A Cortona 40 anni di Caritas nel segno della solidarietà.

I recenti cambiamenti avvenuti nei vertice e nella periferia della Caritas diocesana ci offrono la opportunità di salutare quanti sono succeduti nel servizio e di ringraziarli per averci sollevato da questa non indifferente responsabilità, augurando loro un «buon lavoro» nel difficile contesto di questo tempo.Ma insieme vogliamo ringraziare e far festa con quanti hanno condiviso con noi per quaranta anni (venti di mandato e venti di supplenza) il progetto di animazione e coordinamento di una Caritas come quella di Cortona, stimolo alla solidarietà e sentinella di giustizia sociale. È una specie di bilancio del cuore, anche se un po’ approssimativo e a volo di immagine.Ricordiamo perché è giusto condividere la consapevolezza e la gioia di quanto vissuto e perché non se ne perda memoria nella realtà civile ed ecclesiale del nostro territorio. Il Centro di ascolto in palazzo Tommasi è stato un via vai di persone, di richieste nei limiti del possibile soddisfatte, di iniziative e di incontri; ed è stato il cuore pulsante della solidarietà cortonese dal 1970 ad oggi. Vanno poi sottolineati i numerosi interventi nelle emergenze nazionali (come i terremoti o le alluvioni) e internazionali (le adozioni a distanza, i pozzi nel Sahel, i tir di aiuti in Polonia, Romania ed Albania). Altrettanto importanti sono stati gli interscambi culturali fra le nostre scuole e quelle albanesi. Da segnalare anche i campi di lavoro e le raccolte di materiale, quando raccogliere stracci era segno di una Chiesa povera ma che sapeva offrire anche ai poveri la opportunità di un gesto di solidarietà. Quindi ci sono state le mostre di lavori artigianali e il mercatino. In primo piano ricordiamo il centro di accoglienza per anziani, persone sole e diversamente abili, la scuola di socializzazione per ragazzi italiani e stranieri, i campi solari estivi al Calcinaio, gli incontri di preghiera, intercultura e pace con ortodossi e musulmani.L’impegno si è poi estrinsecato nell’accoglienza e nell’ospitalità (nei locali del Santuario del Calcinaio) di singoli e famiglie in cerca di lavoro o di cure, nelle cure mediche per bambini e nel sostegno alle patologie rare che ci hanno visto in giro per vari centri ospedalieri (Milano, Torino, Padova, Verona, Perugia, Marsiglia, Bruxelles). Inoltre il Centro operativo Caritas Cortona ci ha permesso di vivere assieme a obiettori e civilisti l’esperienza di formazione e di servizio agli ultimi. Infine ci sono state tante altre iniziative per l’animazione e il coordinamento della carità nel territorio (dal Natale in piazza alla raccolta delle offerte delle parrocchie, frutto del digiuno quaresimale, che durante la celebrazione del Giovedì Santo in Cattedrale erano consegnate delle mani del vescovo per il «Fondo di solidarietà»).Grazie dunque ai volontari, alle associazioni e alle parrocchie. Un particolare ringraziamento alle istituzioni civili, al Comune, alla Asl, alle scuole, con cui abbiamo condiviso gemellaggi, campi di lavoro, installazione di laboratori di analisi in Albania, invio di container a Paternopoli, sostegno scolastico e tutto un bel periodo di entusiasmo nei confronti della solidarietà.Ora che la responsabilità della Caritas cortonese è stata affidata ad altri operatori, il nostro lavoro continua attorno a Radio Incontri, strumento di diffusione di cultura e di progetti di solidarietà, spazio di comunicazione sociale. Assieme alla Caritas del Santuario di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio, con la esperienza del Banco alimentare (grazie al sostegno della Misericordia di Cortona che realizza il trasporto degli alimenti da Calenzano e grazie al Progetto Coop «Lo spreco utile»), continuiamo a dare un aiuto a circa sessanta famiglie che si rivolgono a noi per alimenti e altre necessità. Il mercatino di via Dardano (da sempre luogo di volontariato, di recupero e riciclo di ogni genere di materiale e attività che ha finanziato tutto il lavoro Caritas di questi anni e che adesso sta diventando ambiente dove si può trovare l’artigianato del mondo e si possono acquistare i prodotti del commercio equo e pubblicazioni su problematiche attuali di notevole valenza sociale) è ancora finalizzato al sostegno di queste iniziative e ci offre la possibilità di dare un piccolo contributo economico a famiglie e persone in difficoltà.Carla Rossi don Ottorino Cosimi