«Immigrati: accoglienza solidale e integrazione» è il titolo dell’incontro che il centro culturale «Nuova Stagione» in collaborazione con la sezione Alta Valle del Tevere della Fidapa organizza sabato 19 febbraio, alle ore 15.30, nel teatro convitto Inpdap a Sansepolcro.In anni come questi in cui quotidianamente un numero ingente di persone migra dai luoghi d’origine verso il nostro Paese in cerca di lavoro, casa e diritti, il tema scelto è quanto mai attuale. Il fenomeno dei migranti è di portata storica, tale da investire le politiche sociali delle istituzioni nazionali e delle amministrazioni locali, ma soprattutto entra nella micro-rete dei rapporti individuali, punge le coscienze di uomini e donne, di cristiani e di laici e spinge a riflettere e a porsi interrogativi su quale accoglienza, integrazione e solidarietà siano possibili.Già da decenni la Chiesa italiana con le parrocchie, la Caritas, Migrantes e altre associazioni si è fortemente impegnata ad affrontare l’emergenza a livello culturale e pratico, offrendo azioni concrete d’aiuto agli immigrati le quali, benché non risolvano il problema alla base, sono una preziosa risorsa per trovare soluzioni alle prime necessità e alleviare le sofferenze di chi arriva da lontano. Al contempo la complessità del fenomeno impone una profonda riflessione su altri aspetti, quali la tutela della sicurezza delle comunità d’accoglienza, le norme del civile convivere, la legalità e le strategie opportune da mettere in atto.Questi ultimi aspetti diventano spesso dominanti nella considerazione dell’estraneo e dello sconosciuto, talora emergono chiusura e paura come uniche emozioni e risposte, o a volte si cerca di risolvere il problema solo con politiche propagandistiche.Indubbiamente sono indispensabili leggi e misure opportune, ma altresì occorre «guardare» l’altro come nostro fratello, nella consapevolezza che in un mondo interdipendente e globalizzato ognuno è parte di una molteplice rete di relazioni reciproche che oltrepassano le mura delle nostre città e dell’Occidente.Serve per le nostre coscienze allargare la prospettiva, comprendere i bisogni di coloro che sono stati meno fortunati di noi, capire che la fame, la guerra, la mancanza di futuro hanno determinato l’ondata di migranti verso le nostre terre nella speranza di poter costruire una vita migliore.Allora alcuni passi del Vangelo suonano quanto mai appropriati: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare. Ho avuto sete e mi avete dato da bere. Ero forestiero e mi avete accolto». Lo spirito evangelico, nella sua accezione più vasta, non solo religiosa ma anche culturale, può aiutare a superare l’egoismo innato, la paura xenofoba e può costituire una via condivisa a sottendere le politiche di integrazione e di legalità, a promuovere azioni quotidiane solidali e a determinare il cambiamento di un modello di sviluppo che non può essere limitato solo a pochi, mentre tre quarti dell’umanità non riescono a sopravvivere.Alla luce di queste considerazioni l’incontro «Immigrati: accoglienza solidale e integrazione» si avvale di persone competenti nell’ambito ecclesiastico, giuridico, sociale e amministrativo, le quali parleranno della loro esperienza, tratteranno le politiche dell’immigrazione a livello legislativo e analizzeranno il fenomeno nel microcosmo locale. Interverranno Gastone Simoni, vescovo di Prato, il quale illustrerà la posizione della Chiesa secondo gli ultimi documenti del magistero; Sergio Briguglio, uno dei massimi esperti italiani di politiche per l’immigrazione, che parlerà della legislazione, dei diritti e dei flussi migratori collegati alla questione dei respingimenti; don Angelo Chiasserini, direttore regionale Migrantes, e l’assessore della Comunità Montana Valtiberina Toscana Alberto Santucci, che svilupperanno la tematica a livello territoriale.di Francesco Checcaglini