Arezzo - Cortona - Sansepolcro

I prefabbricati della discordia.

Un confronto serrato continua a dividere Pieve Santo Stefano, ancora una volta l’oggetto del contendere sono i prefabbricati che dal 2005 al 2009 hanno ospitato la Scuola elementare in seguito all’inagibilità del plesso «Carlo Salvetti» danneggiato dal sisma del 2001. La precedente amministrazione aveva previsto che questi, una volta messa in sicurezza la sede scolastica, venissero assegnati alle associazioni del territorio che lamentano da tempo l’assenza di luoghi di aggregazione. Una delibera dell’am-ministrazione comunale invece ha di recente stabilito che questi debbano essere smantellati perché non rispettano i canoni basilari del decoro. In particolare il primo degli edifici ad essere stato dismesso è stato il maggiore (circa 200 metri quadrati) sito in via Giuseppe Mazzini e precedentemente adibito a mensa e assegnato con delibera del 2 febbraio 2011 alla parrocchia di Montalone per attività ricreative e sociali destinate a tutta la frazione. Un gruppo di cittadini appartenenti alla comunità di Montalone ha provveduto allo smontaggio dell’edificio e il fatto ha provocato non poche polemiche.Le associazioni di Pieve con in testa la Pro Loco sono insorte in seguito a questo provvedimento che ha visto privilegiare la zona montana senza tenere conto delle realtà associative cittadine che ammontano ad una quarantina. Il prefabbricato era diventato sede del centro operativo comunale (Coc) fornendo una risposta logistica strategica per la gestione delle emergenza trovandosi a monte della diga e quindi in una zona privilegiata dal punto di vista delle sicurezza e per di più già dotato di ampio parcheggio di servizi igienici già attrezzati anche per disabili. Il Comune invece avrebbe individuato la nuova sede del Coc presso il campo da tennis coperto che secondo i diretti interessati non risponde alla stesse prerogative di accessibilità né di adeguatezza dei servizi.Elena Girolimoni