Arezzo - Cortona - Sansepolcro

La parrocchia di Puliciano e la sfida del teatro.

La Parrocchia di Puliciano è sempre stata attiva nella catechesi agli adulti. Il nostro parroco don Angelo ha sempre invitato la popolazione, in famiglia, fra più famiglie, nelle stanze parrocchiali, a mantenere una vita di educazione permanente alla fede. Nelle indicazioni del nostro Arcivescovo, riflettendo sulla Lettera pastorale, l’invito a «porre il necessario impegno perché la genuina pietà popolare non si inquini». Per mantenere vivo ciò che abbiamo ereditato dai nostri padri e non fermarsi ad un «formalismo sterile» in parrocchia si è cercato di trovare un modo per rendere la fede più coinvolgente e più incisive le nostre realtà religiose. Riscoprire, dice la Lettera, «le forme legittime e autentiche» per non cadere «nel formalismo sterile, che snatura la tradizione secolare». Un nostro parrocchiano, Bruno Valenti, nella sua non più giovane età, col suo innato genio artistico e la profonda fede religiosa, ha proposto di trovare un modo di rendere tale obiettivo più coinvolgente, più incisivo e meno pesante, considerando quanto le nostre genti sono oggi particolarmente stanche e preoccupate da tanti impegni quotidiani. Un modo di comunicare le realtà di fede tramandata nell’espressione teatrale, considerando il fine del teatro un modo di «istruire divertendo». Nasce così circa un anno fa un gruppo che si propone di presentare alla popolazione di Puliciano una recita sulla vita di S.Francesco d’Assisi. La scelta di tale soggetto è dettata oltre che dall’amore per tale Santo, alla presenza di suore francescane nel nostro paese. Il gruppo, denominato «I francescani», è il punto d’incontro di persone con particolari sensibilità artistiche e di alcune catechiste dalla fede profonda e con una preparazione religiosa e umana di grande spessore.Dopo il successo dell’esordio, cavalcando la scia dell’entusiasmo, il gruppo si è subito impegnato per intraprendere una nuova avventura. L’obiettivo è stato ambizioso: con l’avvicinarsi del più importante periodo della vita cristiana, la Santa Pasqua, è stata particolarmente sentita l’esigenza di rappresentare la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù durante il periodo Quaresimale.Non è da nascondere che ci sono state anche delle difficoltà ma sempre superate con successo grazie al confronto e alla collaborazione, come un gruppo veramente unito da una fede profonda sa fare. La tensione è stata sempre molto alta e la paura di non riuscire ad esternare pienamente i sentimenti di amore, di pietà che si andavano formando nei nostri cuori, ci ha spesso accompagnato. Ma lo Spirito Santo era sempre lì presente ad incoraggiare e alla fine il risultato è stato bellissimo.Il gruppo ha recitato con grande passione, interpretando ruoli difficili con grande umiltà ma con altrettanto entusiasmo. Esso ha contagiato gli spettatori che alla fine si sono alzati commossi, con le lacrime agli occhi, ma con un più grande amore per Gesù nei loro cuori.Marcella Peruzzi e Alessio Duchi