Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Volontariato in Misericordia: i giovani «scendono in campo».

E’ possibile coniugare una tradizione cittadina che va avanti da secoli, con il proprio percorso di fede e l’impegno per il prossimo? In Valtiberina tutto questo è una splendida realtà grazie alla Confraternita di Misericordia. Colonna portante dell’antica istituzione, da sempre impegnata accanto a chi soffre, i giovani volontari. Un’autentica fucina di ragazzi che, con tanto di divisa d’ordinanza giallo e blu, sono pronti a salire in ambulanza per i servizi di 118 e di trasporto di persone anziane e disabili. In grande crescita il numero di giovani della Valtiberina che affiancano l’impegno in Misericordia a quello in parrocchia. In tanti saranno protagonisti della prossima Giornata mondiale della gioventù in programma a Madrid ad agosto. La delegazione aretina-cortonse-biturgense sarà come sempre tra le più numerose della Toscana. «Ho conosciuto la Confraternita durante la Gmg di Colonia – spiega Laura, 25 anni, laureata in lingue, della parrocchia di Anghiari -. Molti degli amici che erano con me in Germania mi parlavano del loro impegno da volontari e la cosa mi è subito piaciuta. Oggi sono cinque anni che faccio parte della Misericordia. Il volontariato è qualcosa che fa stare bene me e gli altri». «Io coniugo la presenza in Misericordia con l’impegno in parrocchia – spiega un’altra volontaria di Sansepolcro, 30 anni e ben tre Gmg alle spalle -. In entrambi i casi mi metto a disposizione degli altri. Da una parte aiuto le persone che hanno problemi di salute e tengo lezioni nelle scuole per fornire ai più giovani alcune nozioni di “primo soccorso” che potrebbero salvare delle vite, dall’altra parte sono a fianco dei bambini del catechismo per permettergli di iniziare un percorso di fede. Tutto questo mi aiuta a vivere la mia vita quotidiana a testa alta, affrontando le piccole sfide di ogni giorno». «Io sono entrato nella Confraternita seguendo la strada di mio fratello Samuele anche lui volontario dal 2004. L’aspetto che più mi rende orgoglioso del mio impegno in Misericordia – spiega Matteo 22 anni, studente di scienze infermieristiche della parrocchia della concattedrale biturgense – è che stiamo portando avanti una tradizione che risale al ‘300 e che è sempre stata all’insegna del “fare carità”». Anche Matteo unisce il volontariato e le attività parrocchiali. «Il mio impegno in parrocchia mi aiuta ad essere un buon volontario quando sono in Misericordia e viceversa». E intanto è iniziato per tutti il conto alla rovescia per Madrid dove ad accogliere i giovani della Valtiberina e della diocesi ci sarà papa Benedetto XVI.