«Le età della vita nella Chiesa di San Donato». È questo il titolo del video presentato a Badia a Ruoti da Telesandomenico, in collaborazione con l’ufficio catechistico. Testo e immagini per riassumere come sta cambiando la Curia aretina-cortonese-biturgense. Punto di partenza la lettera pastorale dell’arcivescovo Riccardo Fontana, «La Chiesa di San Donato» da cui prende spunto la realizzazione del prodotto audiovisivo. Il tutto sintetizzato nella formula del «moltiplicatore “creativo” della carità». Il riferimento è agli undici nuovi Centri pastorali, lanciati un anno fa dall’arcivescovo Riccardo Fontana e al centro dell’attività del piano pastorale per il prossimo anno. “Aggregatori” che hanno unito uffici e servizi della diocesi, che fanno riferimento ad un medesimo campo di azione (ad esempio, nel centro pastorale per il culto sono rientrati l’ufficio liturgico, il servizio diocesano per la musica sacra e l’ufficio diocesano per i beni culturali e l’arte sacra). Undici centri per «imparare ad agire insieme, secondo l’insegnamento degli apostoli», spiega la scheda.Uno spirito ben sintetizzato dalla lettera pastorale di Fontana, che fa da filo conduttore al video presentato a Badia a Ruoti.«Lavorare insieme col vescovo per la diocesi è innanzitutto condividerne la dimensione spirituale», spiega la scheda facendo riferimento alle parole di Fontana, con le voci dei diversi “animatori” dei servizi diocesani. «Gli uffici della diocesi non hanno vocazione burocratica: nella semplicità che si addice allo stile di famiglia, chi arriva dal vescovo o da uno dei suoi collaboratori deve potersi aspettare di essere comunque accolto e aiutato. Se questo è palese nella cancelleria, nella segreteria della diocesi, nel tribunale, nell’economato e nell’ufficio tecnico, ancor più deve essere palese nei centri pastorali, dove quotidianamente si elaborano strumenti perché il piano pastorale possa trovare più facile attuazione nella catechesi, nella liturgia, nella carità, nelle specifiche proposte per la famiglia, i giovani, la scuola, la salute, la cultura, il tempo libero e per quant’altro ogni comunità sul territorio ha diritto e dovere di gioire».«A noi è dato di essere la “compagnia degli apostoli”- recita ancora il video – cui non basta avere un pane comune, ma che deve essere “pane in comune”, condividendo non solo cibo , ma noi stessi, le nostre stesse persone».