«Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede». Queste parole di san Paolo e Timoteo si prestano per don Marco Kardaczynski che, venuto da lontano nella nostra terra due anni e quattro mesi fa, si accinge a tornare nella sua Polonia.Nel breve ma intenso periodo in cui è stato tra noi ha avuto un incarico pastorale molto vasto ed impegnativo, mai dato ad un sacerdote della nostra zona: ben cinque parrocchie, compresa Badia Tedalda che è capoluogo di comune. Ha portato una ventata di gioventù nel modo di essere prete alla quale non eravamo abituati. Sicuramente un soffio di libertà sulla rigida disciplina che c’è in Polonia. Il nostro ambiente montana è vasto e poco abitato ma non ha meno problemi dei grandi centri.Di fronte alle difficoltà, alle incomprensioni ed ai giudizi non sempre benevoli e veri di alcune persone, don Marco ha offerto l’altra guancia non rispondendo per le rime, ma soffrendo secondo il comandamento del Vangelo e facendo il suo dovere. Così deve fare il cristiano, così ha fatto lui. Ci lascia un buon esempio di comportamento.Noi lo ringraziamo per il buon servizio prestato e per averci dimostrato che il Signore quando chiude una porta apre un portone: mi riferisco a quando, morto don Serafino Pegli, non pensavamo di avere più un sacerdote che ci guidasse e ci sorreggesse nelle nostre debolezze. Speriamo che porti con sè qualche nostro buon ricordo e gli auguriamo un buon lavoro apostolico al servizio dell’unica Chiesa.Dino Donati