Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Viaggio nella parola con i grandi «poeti».

Nei giorni scorsi è stato organizzato a Sansepolcro un incontro con gli scrittori Erri De Luca e Roberta Dapunt, organizzato dall’Istituzione Biblioteca Museo e Archivi Storici. I relatori sono stati intervistati dal presidente Daniele Piccini, anch’egli poeta, e hanno parlato con discrezione e semplicità della loro vita, cioè della loro poesia. Che De Luca sia anche uno scrittore di storie non cambia nulla. Al centro del colloquio c’è stata la parola che scava e dice, quindi interagisce e si fa tramite, verbo che si riveste della carne dell’uomo. Non è perciò intellettuale: la sottigliezza e la pretesa persuasiva la svuotano; non è retorica: la retorica la priva della nettezza e della possibilità di incidere sulla realtà; non è astratta o «ciarlatana»: la mancanza di radici la espone all’ambiguità e alla manipolazione. La parola del poeta non è nemmeno afflato divino, l’ispirazione di Apollo comunicata al genio: essa, dice De Luca, comincia quando la parola di Dio si allontana e inizia il silenzio, riempie un vuoto nel mondo in attesa della bellezza. I due poeti si sono presentati con la ricchezza di esperienze da parte di persone che si misurano con il proprio tempo e, forse, sono alla ricerca della Parola definitiva.Giuliana Maggini