Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il dolore per la morte di don Paolo Bartolini, parroco di Montecchio.

Per parlare di don Paolo Bartolini mi lascio guidare dal filo dei sentimenti che, alla notizia della sua morte, lunedì 1 dicembre, sono sgorgati dentro di me. Aveva 86 anni. Nato a Farneta, era entrato nel seminario di Cortona nel 1935 ed era stato ordinato sacerdote dal vescovo Giuseppe Franciolini il 27 luglio 1947. Canonico della Cattedrale, aveva trascorso una vita nella parrocchia dei Santi Cristoforo ed Emiliano di Montecchio in cui era entrato nel 1953.A don Paolo va la gratitudine, perché fu lui a promuovere, nel marzo del 1967, la missione con i Focolarini di Loppiano. Questo evento determinò un cambiamento radicale nella mia vita e segnò l’inizio di una partecipazione attiva alla vita della Chiesa. Ho ammirato in don Paolo la particolare attitudine che aveva nello stare vicino agli anziani e ammalati. Non credo che ci sia stata persona della parrocchia che non abbia avuto da lui conforto e attenzione durante il doloroso cammino della malattia.Un’altra cosa che vorrei sottolineare era la sua capacità di stare con i bambini. Durante la preparazione ai sacramenti, in particolare con i piccoli della Prima Comunione, diventava un bambino con loro e riacquistava quella limpidezza e quella gioia che sprigionava anche nei rapporti con gli adulti. Anche i bambini vivevano una esperienza spirituale che li rendeva diversi e partecipi del grande mistero al quale si avvicinavano con particolare trasporto. Queste sue caratteristiche che gli facevano prediligere i rapporti con i soggetti più deboli della società, i bambini, gli anziani e gli ammalati, hanno guidato la sua lunga attività pastorale nella parrocchia di Montecchio, in un contesto difficile e impegnativo, profondamente segnato dalle condizioni politiche ed economiche dell’immediato dopoguerra. A lui si deve la pubblicazione dal titolo «Memorie storiche dell’ultimo vescovo di Cortona, monsignor Giuseppe Franciolini» uscita nel 2007.Walter Checcarelli