Arezzo - Cortona - Sansepolcro

I sentieri della bonifica per scoprire la Valdichiana.

Ha una lunga e interessante storia la bonifica della Valdichiana, conclusasi con il definitivo intervento dell’ingegnere idraulico aretino Vittorio Fossombroni, incaricato di realizzare l’opera dal Granduca di Toscana Pietro Leopoldo a partire dal 1788. Il grande statista toscano, che cavalcò con successo le alterne vicende delle stagioni politiche del tempo (soprintendente alla bonifica con il Granduca di Toscana, ministro degli esteri con Ferdinando III, senatore dell’impero con Napoleone, presidente del governo toscano con il ritorno dei Lorena), avrebbe forse accarezzato l’idea di sviluppare sugli argini del canale maestro della Chiana sentieri percorribili che diventassero quasi un itinerario museale all’aperto delle grandiose opere di bonifica realizzate attraverso la vallata. Quello che Fossombroni forse immaginò ma non arrivò a concretizzare sta diventando realtà ai nostri tempi, dopo più di due secoli. Dopo il sentiero della Bonifica, inaugurato nello scorso mese di settembre, ripartono i lavori per la sistemazioni di percorsi sul canale di Montecchio nuovo e sull’allacciante Esse-Mucchia tra Brolio e Ronzano. Saranno resi utilizzabili sentieri di oltre seimila metri di lunghezza sugli argini del canale della Chiana che, oltre a facilitare in qualsiasi momento la vigilanza del personale addetto al controllo dell’opera, costituiranno un percorso didattico di tipo naturalistico e culturale per meglio comprendere e valutare le opere effettuate, nel corso dei secoli, a partire dagli etruschi e passando per i romani, per bonificare la Valdichiana. Verrà così costituito un osservatorio naturale per ammirare le case leopoldine, le antiche fattorie, le colmate del canale maestro della Chiana: circa sessanta chilometri di pista ciclo-pedonale che unisce i due poli della bonifica, da Ponte Buriano di Arezzo fino al sito archeologico del Sodo e alla stazione ferroviaria di Camucia. A piedi o in bici sarà quindi possibile ripercorre quella che in tempi lontani era la grande palude percorsa dal fiume Clanis, riscoprendo le bellezze storiche e ambientali, non meno che le grandi opere realizzate dall’uomo nel corso dei secoli: una grande opportunità offerta alla cultura e al turismo.