Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il comune si genuflette a Garibaldi massone.

A Sansepolcro si è reso omaggio, nei giorni scorsi, a Giuseppe Garibaldi nel bicentenario della nascita, avvenuta nel 1807, con la collocazione di un busto sulla facciata del Palazzo Pretorio. Nulla di male e nulla da eccepire se non fosse per il fatto che si è voluto palesemente onorare non l’eroe dei due mondi o l’artefice dell’unità d’Italia, ma il massone Garibaldi, con tanto di squadra, compasso e targa. L’iniziativa è stata presa dalla loggia massonica «Alberto Mario», in occasione del convegno, andato in scena nella sala del consiglio comunale di Sansepolcro, dal titolo «Giuseppe Garibaldi tra memoria storica, pensiero e attualità», alla quale tra l’altro ha preso parte anche il sindaco Franco Polcri. Indubbiamente Garibaldi era un massone, come figure di spicco della storia dell’Italia repubblicana avevano un loro retroterra preciso. Ma non è stata certo la loro appartenenza ad associazioni o partiti che li ha resi universalmente grandi e degni di riconoscenza. Voler ostentatamente mettere in evidenza l’adesione di Garibaldi alla massoneria rende un cattivo servizio al personaggio e ne impoverisce la figura. A quando una lapide che ricordi i Garibaldini di Sansepolcro che hanno combattuto per la libertà in Jugoslavia?