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Un triste epilogo per la Laif di Camucia.

E’finita come era prevedibile e cioè nel peggiore dei modi. La Laif, azienda di confezioni di Camucia, ha avviato le procedure di mobilità per le ultime 40 addette rimaste in organico ed il 30 luglio cesserà anche formalmente l’attività. Rimane un’appendice fallimentare, probabilmente nel prossimo autunno. «Non ci attendevamo un esito diverso – afferma Alessandro Mugnai, segretario della Filtea Cgil. Le nostre preoccupazioni sul futuro di questa società e dei suoi addetti erano fortissime e si è giunti alla scadenza della cassa integrazione speciale, il prossimo 29 luglio, con l’esito che era purtroppo prevedibile e cioè con la mobilità delle lavoratrici e con la chiusura dell’azienda». A rendere tutto più difficile ci sono anche gli stipendi arretrati. Chi non è in cassa integrazione non vede il salario dallo scorso anno. L’ultima busta paga è stata quella con la tredicesima. Nelle ultime settimane è anche svanita la possibilità di un nuovo imprenditore. «Alla speranza della ripresa – conclude Mugnai – si è sostituita la certezza della chiusura». Il triste epilogo di questa azienda è sintomatico dello stato di difficoltà in cui si trova l’intera economia della provincia aretina. I primi a rimetterci come sempre sono i lavoratori e le loro famiglie. A loro va ora il nostro sostegno e la nostra solidarietà in questo momento difficile.