Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Monterchi e gli ebrei: un passato da scoprire

Oltre Monterchi nella zona di Lippiano (Monte Santa Maria Tiberina) esistono ancora tracce di una fiorente colonia ebraica risalente agli inizi del secolo XIV. Nel caminetto della sala da pranzo del Castello Mignini si può ammirare un’iscrizione in lingua ebraica. Nel castello dei Bourbon di Monte Santa Maria Tiberina, accanto allo stemma gigliato del Casato, si trova scolpito un verso della Genesi, «Nella tua salvezza confido o Signore». accompagnato dalle parole «Scudo di Davide». Probabilmente si tratta di una donazione degli ebrei locali ai marchesi locali per ottenere appoggi per le loro attività economiche. Nei pressi del torrente Riccianello, poco lontano da vocabolo «Col di Paone» era situato il cimitero degli ebrei. Era formato da due settori distinti (caso raro in Italia) uno per la sepoltura degli uomini e l’altro per le donne. Di quelle pietre tombali restano purtroppo delle tracce. Per esempio nella parete di un casolare vicino al cimitero c’era il frammento di una lapide riferentesi ad un uomo della famiglia «Scazzoglio», dove si legge «Yarad bebor baararoth» (discese nella fossa dei Leoni). Le fonti orali riportano un episodio significativo avvenuto agli inizi del nostro secolo: durante l’aratura di un campo vennero alla luce due grossi ceppi contenenti pagine in ebraico e frammenti di pergamena. Doveva trattarsi della «Gheniza» della stessa comunità ebraica di Lippiano, dove venivano seppelliti i libri e gli oggetti di culto diventati inservibili.Mario Massi