Si tiene a Sansepolcro fino all’11 novembre, nella sala espositiva comunale di Palazzo Pretorio, la personale di pittura di Mario Baragli. Nato a Sansepolcro il 25 febbraio 1919, è avvocato dal 1945 ed è stato sindaco di Sansepolcro dal 1946 al 1950. Baragli si è sempre dedicato, fin da giovanissimo, alla pittura e al disegno, esponendo in Italia e all’estero. E’ nell’acquerello, forse, che si ritrova lo stile più inconfondibile dell’artista che gli ha permesso di partecipare nel 1993, unico italiano, all’annuale «Summer Open Exibition» di Londra, organizzata dalla Royal Watercolours Society, presieduta dalla Regina Elisabetta d’Inghilterra. Spiega, a chi ha tentato di intravedere ragionamenti filosofici nel cammino pittorico da lui percorso, la sua semplice serena rappresentazione della realtà; accanto ai paesaggi di inconfondibile bellezza. Ci sono infatti soggetti frugali o scorci che solo la sua attenzione è riuscita a nobilitare: strade di campagna e alberi, con rami caduti a terra persi nella nebbia. Il catalogo che accompagna la mostra, denominato «Biografia delle emozioni» della Petruzzi Editore di Città di Castello, è un’autentica monografia dell’artista. Ci sono immagini della Valtiberina, del centro storico di Sansepolcro, i soggetti floreali, le nature morte con la cacciagione e la figura umana. I ritratti delle nipoti e la fila di bambini della scuola materna svelano un profilo di uomo che è poi la dimensione più autentica del suo essere artista. Tra i testi inseriti nel catalogo c’è una pagina poetica del suo diario di militare, del 25 ottobre 1944: «Ho aperto questa mattina la cassetta d’ordinanza per rimettere in ordine la mia roba e per vedere cosa di inservibile si nascondesse ancora nella massa. In ultimo, sotto la carta che divide la biancheria dal legno, una lettera sgualcita, logora se ne stava sola, con la calligrafia a me nota di giorni lontani e lieti. Ho preso quella busta, ho sfilato il foglietto di dentro. Una lettera di Maria Teresa nel tempo della nostra prima amicizia. “Quando la tristezza ti invade” mi diceva “aspira la boccetta dei ricordi lieti che ogni uomo ha la fortuna di portare con sé e ti sentirai rinfrancato”». Questa mostra è una delle maniere più belle con cui Baragli apre la cassetta dei suoi ricordi e la pone al pubblico.Michele Foni