Ottanta anni di storia: un soffio davanti all’eternità, lunghi anni per il tempo degli uomini, ricchi di storie umane che hanno per sfondo una delle parrocchie più conosciute ed amate di Arezzo. Si tratta della parrocchia di Saione che, quest’anno, festeggia l’ottantesimo anniversario dalla posa della prima pietra della sua chiesa. Un anniversario importante che ha richiamato tante persone che, negli anni, hanno conosciuto questo luogo conservandone un’indelebile memoria. Tante le iniziative per ricordare questo momento e, tra le più significative, vale ricordare quelle che concluderanno il ciclo dei festeggiamenti.Sabato 6 ottobre, alle ore 17 (sottochiesa, piazza di Saione) ci sarà l’incontro con padre Arturo Paoli, sacerdote e missionario italiano, appartenente all’Ordine dei Piccoli Fratelli del Vangelo. Nato a Lucca nel 1912, nel 1949 fu chiamato a Roma come vice-assistente della gioventù di Azione Cattolica, su richiesta di monsignor Montini, futuro Paolo VI. Dopo alcuni dissidi, nel 1954 riceve l’ordine di lasciare Roma e di imbarcarsi come cappellano sulla nave argentina Corrientes, destinata al trasporto degli emigranti. L’incontro, sulla nave, con Jean Saphores, un Piccolo Fratello del Vangelo che padre Arturo assiste in punto di morte, lo spinge ad entrare nella giovane congregazione religiosa ispirata a Charles de Foucauld e da lì a poco a trasferirsi stabilmente in America Latina (dopo un periodo in Algeria e in Sardegna). Anni difficili: nel clima fervido del post-Concilio, incontra il Vescovo Enrique Angelelli, la voce più profetica della Chiesa argentina negli anni della dittatura militare (ucciso, nel 1976, in uno strano incidente stradale) di cui diventa consigliere teologico; colpito dal clima politico dell’epoca peronista (fu accusato di essere un trafficante d’armi con il Cile di Salvator Allende), il suo nome viene inserito in una lista di persone da eliminare, su un manifesto affisso lungo tutte le strade di Santiago. Si trasferisce allora in Venezuela, prima di stabilirsi per tredici anni in Brasile dove si occupa prima dei problemi legati al mondo della prostituzione e dal 1987, su richiesta del Vescovo locale, a Foz do Iguaçu, nel barrio di Boa Esperança, dove costituisce una comunità, sostenuta poi dall’Associazione Fraternità e Alleanza, un ente di solidarietà con cui dare dignità alla popolazione emarginata. Oggi l’Afa è una splendida realtà, a cui si è aggiunta nel 2000 la Fondazione Charles de Foucauld, rivolta in maniera specifica ai giovani del proletariato e del sottoproletariato di Boa Esperança. Assieme i due enti fanno numerosi mini-progetti che coinvolgono oltre duemila persone tra adulti, adolescenti e bambini: ludoteca, ambulatorio, doposcuola, casa della donna, mensa, corale, corsi di musica, di informatica, attività sportive.«La Chiesa, per merito di fratello Arturo e della sua Comunità, vuole collaborare a una vita umana più degna», spiegò il nunzio apostolico, monsignor Alfio Rapisarda, dopo al sua visita a Boa Esperança nel 2003. Tra i riconoscimenti più significativi che accompagnano la vita di padre Paoli il titolo di Giusto tra le nazioni consegnato dallo Stato d’Israele e la medaglia d’oro al valor civile ricevuta dal presidente Carlo Azeglio Ciampi.Sempre sabato, ma alle ore 21 concerto in chiesa con la Schola cantorum di Saione, il coro di SantaCecilia della Fratta, il coro Città di Bastia, la corale Cappetti di Capolona e la corale di Anghiari. L’ultimo appuntamento è per domenica 7 ottobre, alle ore 11.30. Vi sarà la S.Messa solenne in memoria di padre Fabio Caneschi, nel ventesimo anniversario della sua scomparsa. Concelebrano i frati francescani che hanno prestato servizio a Saione.Elisabetta Giudrinetti