Presentata la quarta edizione del progetto Cortona: vino e territorio. Dopo i temi legati al paesaggio, agli etruschi, al linguaggio, quest’anno il Consorzio «Vini Cortona» ha voluto indicare come centro di interesse il «Classico Italiano», riaprendo il dibattito sulla «classicità» intesa come modus operandi, come elemento centrale della nostra personalità e perno del nostro successo, come orgoglio di vivere con stile e pensiero italiano, che vuol dire radici salde nel passato e sguardo e mente aperti sul futuro.La due giorni cortonese ha preso il via venerdì 8 giugno con presentazione e degustazione dei vini Cortona Doc nella spettacolare ambientazione delle sale e del cortile della Fortezza Medicea del Girifalco a Cortona, sede dello stesso consorzio. Il Consorzio ha illustrato i risultati che le proprie aziende sono state in grado di raggiungere in pochi anni con una crescita notevole dei soci, dei produttori, degli imbottigliatori, degli ettari coltivati, ma soprattutto con la pregevole qualità raggiunta dai vini di Cortona ormai stabilmente ai vertici del gradimento internazionale.Nella giornata di sabato, tradizionalmente dedicata all’approfondimento culturale, si è svolto il convegno Classico Italiano, lo stile e il pensiero. Bob Wilson, architetto e visual artist, che ha allestito alla Triennale di Milano la grande mostra dedicata a Giorgio Armani, il più classico stilista italiano, ha risposto così a chi gli chiedeva se la moda sia davvero arte: «E’ qualcosa che può apparire e scomparire, ma se è classica nella forma verrà sempre in qualche modo riscoperta».Cortona, città modello della cultura italiana nei suoi manufatti architettonici e nel suo paesaggio, patria di un amante del mondo classico e del paesaggio toscano come Pietro Pancrazi, ha proposto una riflessione a tutto campo sul significato del classico come misura di tutte le cose, come tratto distintivo che «a volte appare e a volte scompare» dallo stile italiano, nell’arte come nella moda, nello stile di vita come nella letteratura, nel pensiero come nel gusto. Questo concetto dinamico della classicità non rimanda solo ad una civiltà grandiosa e remota, che in strada ha lasciato testimonianze mirabili, ma ad un modo di essere che va perseguito in ogni tempo, che, pur apparendo e scomparendo, verrà sempre riscoperto dagli uomini che aspirano alla saggezza e alla bellezza, all’armonia con se stessi e con la natura.Solo che gli stranieri hanno percepito questo legame profondo fra il classico ed il made in Italy, mentre la cultura italiana, politica come giornalistica, non sembra averlo ancora pienamente compreso. A Cortona ne hanno parlato Frances Mayes, scrittrice americana di grande successo, Francesco Gurreri, docente di architettura all’Università di Firenze, Cristina Acidini Luchinat, soprintendente per il Polo museale fiorentino, e lo storico Zeffiro Ciuffoletti, docente presso l’Università di Firenze. La manifestazione è realizzata grazie a Comune di Cortona, Provincia di Arezzo, Regione Toscana, Camera di Commercio di Arezzo, Feder Doc, Strade del Vino Terre di Arezzo e Banca Popolare di Cortona.