L’università dell’età libera di Sansepolcro ha organizzato una gita in Germania che, favorita anche da un tempo splendido per tutta la durata del viaggio, ha toccato le città di Ratisbona, Dresda, Monaco e Berlino. A ricordo della gita, viene pubblicata una poesia, scritta dalla giovane Irene Vergni, partecipante alla gita ed ispirata dalla città di Berlino, scritta di getto nel pullman durante il tragitto dalla porta di Brandenburgo all’hotel che ospitava il gruppo.Ti guardo, Berlinodal finestrino di un pullman.Veloce faccio scorrereil mio sguardoiu tutto ciò che c’è di te:il passato ti ha cancellatai tu hai cercato di cancellarne il ricordo.Il passato ti ha cancellataeppure lui resta presente.In ogni cosa che vedoil passato ti ha cancellataeppure tu ne conservi il dolore.Soffri, Berlino,sopra ogni tuo palazzo in costruzionecosì modernocosì imponentecosì freddo.Stridono i tuoi tanti stilil’uno accanto all’altrostridono i tuoi tanti stilipiù forte e ancora piùper coprire il rumoredelle bombe cadute.Stridono i tuoi tanti stiliSenza rigore ammassati insiemeper annientarel’indimenticabile divisione.Berlino distruttaBerlino ricostruitaBerlino uccisaBerlino rinataa testa altacon coraggiocon forzacon rabbia sputata controquell’odiato muro,peso sul tuo cuore,ombra sul tuo amore.Berlino nuovaBerlino non capìtaBerlino come musica contemporaneasotto la porta di Brandenburgoche forse tutti adessodovrebbero fermamrsiad ascoltare.Irene Vergni