Hanno raccolto l’invito del Vescovo e si sono ritrovati insieme, ragazzi, genitori e catechisti, per riflettere sul grande evento che nelle prossime settimane o nei prossimi mesi li vedrà personalmente coinvolti: il dono dello Spirito Santo nella Cresima. Hanno partecipato anche alcuni gruppi parrocchiali del cortonese.La nuova «formula» dell’incontro fra monsignor Bassetti e i cresimandi in programma mercoledì 25 aprile a San Leo ha riscosso l’interesse di giovani e adulti che sono stati trascinati a riscoprire il segreto della felicità nello spirito e nella pratica delle «beatitudini» evangeliche. Questa straordinaria pagina del Vangelo era già stata oggetto della Lettera che il Vescovo aveva inviato a tutti i ragazzi si preparano alla Cresima. E’ diventata il centro di maggiore interesse dove il messaggio di Gesù è stata attualizzato nei gruppi di studio, nella preghiera e nel gioco. Una sconvolgente proposta di vita che ha fatto sentire ai ragazzi come Gesù è vivo e attuale nella sua Parola e nella Verità che insegna anche nella realtà di oggi, purché ci lasciamo investire dal soffio dello Spirito Santo. I «Comandamenti nuovi» dettati da Gesù capovolgono tutti i criteri del nostro mondo non appena guardiamo la realtà dal punto di vista della scala dei valori di Dio che è tanto diversa dalla scala dei valori proposta dagli uomini del nostro tempo. Sono echeggiate negli incontri le «provocazioni» offerte dal Papa Benedetto XVI nel suo «Gesù di Nazaret». La figura di Gesù è sempre stata «segno di contraddizione»: dalla negazione radicale persino della sua esistenza storica si è arrivati addirittura a farne un «mito» o un simbolo puramente «mistico». Oggi poi dell’attualità di Gesù si impadronito il «mercato mediatico» che, come scrive il cardinale Schoenborn, «inventa storie su Gesù, immagini fantasiose che si possono depositare nell’ossario della Storia». Oggi più che mai è dunque necessaria, per giovani e adulti, la luce dello Spirito Santo che ci faccia comprendere di nuovo tutto quello che Gesù ha insegnato. L’incontro i San Leo può diventare modello per analoghe iniziative all’interno delle nostre comunità parrocchiali dove, insieme a situazioni contraddittorie, esistono anche segni eloquenti che scuotono l’indifferenza e spronano i credenti.B. C.