Arezzo - Cortona - Sansepolcro

I mottetti di Coradini in cattedrale

Una delle forme più tipiche del canto liturgico è il mottetto. Si tratta di una breve composizione a più voci, che ha origini dal canto gregoriano e che dal tardo Medioevo fino ai nostri giorni ha reso più belle e più solenni le celebrazioni sacre. Monsignor Francesco Coradini, con la sua sensibilità artistica e religiosa, ha composto nella sua lunga attività di maestro di Cappella della Cattedrale di Arezzo numerosi mottetti, per le varie festività e per i vari periodi dell’anno liturgico. Domenica 18 marzo, alle 16.30, nella Cappella della Madonna del Conforto ad Arezzo, la Schola Cantorum diretta da don Walter Jacomoni, uno degli allievi prediletti del Coradini, ripropone a tutta la cittadinanza otto dei più significativi mottetti della produzione coradiniana: «Ecce sacerdos magnus» per l’ingresso del Vescovo; «In nativitate Domini» e «Di gelida notte» per il tempo di Natale; «Improperium» per la Passione; «Victimae paschali» per la Pasqua; «Haec dies» (5 voci) per la Pasqua della Domenica; «O gloriosa Virginum» per le feste della Madonna; «Tu es Petrus» professione di fede cattolica (che venne eseguito anche per la venuta di Giovanni Paolo II nel 1993). Potremo gustare una musica degna di essere definita sacra, perché mette a servizio del testo liturgico l’ispirazione artistica. Non è la musica per la musica, ma la musica come preghiera; anzi, come la forma più alta di preghiera. L’iniziativa è a cura del centro studi «Giulio Salvadori» e della Commissione diocesana per la musica sacra.don Antonio Bacci