Non si sa più come fare perché la sfrenata libertà sessuale ha inventato una infinità di modi. Eppure è una cosa così naturale che tutti gli esseri viventi fanno spontaneamente senza consultare libretti di istruzione. Non si sa più concepire se in provetta o in utero. Non si sa più come fare a morire, se in modo naturale, se con l’eutanasia, se con o senza accanimento terapeutico, se con o senza un testamento preventivo. Abbiamo paura di non farcela a morire. Eppure da che mondo e mondo tutti ce l’hanno fatta. Perché tanto senso di inadeguatezza di fronte a questo ultimo impegno della nostra vita? Come vogliamo una famiglia poco impegnativa così c’è la tendenza ad una morte poco impegnativa. Come c’è la tendenza ad evitare il travaglio di parto così c’è la tendenza a saltare l’agonia, questo supremo momento in cui il corpo le studia di tutte pur di continuare a vivere mostrando tutta la sua energia vitale. E’ come se avessimo paura di questa energia vitale. Stiamo diventando decadenti. Se ci sentiamo imbarazzati a morire, a procreare, ad allevare figli, a fare l’amore, allora vuol dire che siamo imbarazzati a vivere. Che sia questa la ragione del disagio ed in specie di quello giovanile? Non credete che i figli vogliano vedere come i padri e le madri sanno vivere e morire e che un figlio sia fiero di come gli adulti hanno saputo vivere e morire?.Gherardo Giorni